di Redazione
Lunedì 14 maggio è stata ufficialmente inaugurata l’ambasciata americana a Gerusalemme, dopo che il presidente Donald Trump ne aveva annunciato lo spostamento da Tel Aviv a dicembre 2017.
Nel primo pomeriggio si è svolta a Gerusalemme la cerimonia di apertura della nuova ambasciata Usa. Al suo arrivo il premier Benyamin Netanyahu è stata accolto dagli applausi. In prima fila Ivanka Trump, Jared Kushner, l’ambasciatore Usa David Friedman e il vice segretario di Stato Usa John Sullivan insieme al segretario al Tesoro David Mnuchin. Presente anche il presidente di Israele Reuven Rivlin. Suonato l’inno nazionale Usa.
Trump: “La capitale di Israele è Gerusalemme”
Israele, come ogni stato sovrano, ha il diritto di determinare la sua capitale”: lo ha detto Donald Trump nel video messaggio inviato per la cerimonia di apertura dell’ambasciata Usa a Gerusalemme.
“La nostra speranza è per la pace e gli Stati Uniti restano impegnati per un accordo di pace”, ha sottolineato Trump nel messaggio. Il capo della Casa Bianca subito dopo ha twittato di nuovo: “Un grande giorno per Israele. Congratulazioni!”.
L’ambasciatore americano Friedman – primo del suo paese nella nuova collocazione – ha ringraziato tutti i presenti prima di congedare gli ospiti.
Netanyahu: “Non abbiamo migliori amici al mondo che gli Usa”
Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu alla cerimonia di apertura dell’ambasciata Usa a Gerusalemme. “Grazie per aver avuto il coraggio di mantenere la promessa”, ha aggiunto rivolgendosi alla delegazione Usa e al presidente Trump. “Ricordate questo momento, questa è storia. Il Paese più potente del mondo oggi ha aperto a Gerusalemme la sua ambasciata. Eravamo a Gerusalemme e – ha proseguito tra gli applausi – siamo qui per restarci”.
Scontri con i palestinesi
Tensioni fra i palestinesi e l’esercito israeliano sono esplose a Gaza e in Cisgiordania. A Gaza, dove si contano oggi 55 morti e molti feriti, Hamas ha diffuso volantini con le mappe dei villaggi israeliani di confine con l’obiettivo, denuncia Israele che parla di “operazione terroristica”, di aprire brecce nei recinti e infiltrare i dimostranti in territorio ebraico. L’esercito già ieri aveva inviato rinforzi in vista delle proteste e oggi ha risposto aprendo il fuoco al lancio di pietre, molotov e al tentativo di sfondare la barriera difensiva.
Davanti alle critiche internazionali alla reazione israeliana, il premier israeliano ha ribadito: “Israele continuerà ad agire con determinazione per difendere la nostra sovranità e i nostri cittadini”. “Qualsiasi paese ha l’obbligo di proteggere i suoi confini – ha spiegato durante un incontro di emergenza del gabinetto di sicurezza a Gaza -. L’organizzazione terroristica Hamas dichiara le sue intenzioni di distruggere Israele e manda migliaia di persone a sfondare la barriere per raggiungere questo scopo”.