Israele: al via un progetto per portare giovani volontari da tutto il mondo per aiutare la ricostruzione

Israele

di Giovanni Panzeri
Il Ministero della Diaspora e Mosaic United hanno annunciato lunedì 11 Dicembre che finanzieranno con 1 milione in dollari l’”Onward Volunteer Program”, un progetto della fondazione Birthright Israel che si propone di inviare in Israele più di 2000 giovani volontari ebrei da tutto il mondo.

“La risposta al nostro appello è stata travolgente” ha affermato il CEO di Birthright, Gidi Mark “abbiamo ricevuto la disponibilità di oltre 3300 persone”.

I volontari, di età compresa tra i 18 e i 40 anni, si recheranno in Israele per missioni di due settimane e saranno coinvolti principalmente nel lavoro agricolo e nel supporto ai bisognosi, tramite la distribuzione di pacchi spesa e rifornimenti.

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Una volta sul luogo la fondazione provvederà a fornire sistemazioni dotate di rifugi, compensi giornalieri e collaborazione con organizzazioni locali, come Leket Israel e Hashomer HaChadash.

Il programma, oltre al supporto concreto, ha anche l’obiettivo, secondo il CEO di Mosaic United, Meir Holtz “di rafforzare i legami tra migliaia di giovani ebrei in tutte le parti del mondo e lo stato d’Israele”.

Una mobilitazione internazionale

I volontari internazionali si andranno ad inserire in quella che può essere descritta come la più grande mobilitazione di volontari nella società israeliana in tempi recenti.

Secondo quanto riportato dal Times of Israel, “nelle due settimane successive al 7 ottobre, oltre il 45% della popolazione israeliana si è dedicata ad azioni di volontariato, scendendo al 29% dalla quinta settimana. Per fare un paragone, durante l’emergenza Covid le percentuali del volontariato viaggiavano attorno al 20%”.

Il fenomeno, che alcuni temono possa essere sfruttato dal governo per coprire le proprie mancanze,  riguarda persone di tutte le età, provenienti da tutte le sfere sociali e le confessioni religiose che compongono la società israeliana.

“Sono stati coinvolti oltre il 49% dei laici” cita ancora il ToI “ il 41% dei tradizionalisti, il 44% degli Ultra-Ortodossi e il 28% degli Arabi Israeliani”.

Oltre ad aree più tradizionali gran parte di quest’ondata di volontariato si è concentrata nel supporto al settore agricolo e nella pratica dell’hasbara sui social media.