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Due cittadini israeliani sarebbero da mesi prigionieri a Gaza.
Uno di questi, Avraham Mengitsu, 28 anni, di origine etiope, sarebbe scomparso 10 mesi fa. Lo ha dichiarato la radio militare, facendo luce su un fatto di cui si parlava da tempo. Il secondo, di cui non si conosce l’identità, proverrebbe dalla comunità beduina e avrebbe già tentato in passato di entrare in Gaza. E’ scomparso nel marzo di quest’anno.
Secondo quanto riportato da i24news.tv, l’uomo, instabile di mente, ha lasciato la casa dei parenti ad Ashkelon, dicono i media, a settembre del 2014 e non ha mai fatto ritorno dopo aver passato il confine con la Striscia. Mengistu un giorno dello scorso settembre avrebbe cominciato a camminare sulla spiaggia della città dirigendosi a sud verso l’area di Zigim. Da lì ha proseguito sempre più a sud finché ha superato gli ostacoli militari che dividono Israele da Gaza.
“Israele sa con certezza che è stato fermato e interrogato da Hamas, ma abbiamo perduto le tracce – ha dichiarato una fonte militare -. Ci sono stati numerosi sforzi da parte del generale Yoav Poli Mordehai, comandante delle attività governative nei territori (COGAT) così come attraverso altri canali per cercare di contattarlo,. per tentare di ottenere delle informazioni da Hamas sulla sua sorte. Hamas ha confermato di averlo arrestato, interrogato e poi rilasciato, ma non sappiamo cosa gli sia successo. Si tratta di una bugia orchestrata da Hamas”.
Dal canto suo, Hamas ha risposto a queste dichiarazioni sostenendo che Mengitsu è stato rilasciato e che sarebbe andato in Egitto attraverso un tunnel che da Gaza arriva in Sinai.
Polemica e rabbia arriva dalla famiglia di Mengitsu, che critica il governo per avere mantenuto segreti i fatti fino a oggi, motivata con queste parole: “La censura è stata obbligatoria per potere avere buone possibilità di ritrovarlo attraverso i contatti segreti”, come ha dichiarato la fonte militare.
“Ora che la storia di mio fratello è venuta fuori, non staremo più in silenzio – ha dichiarato Yalu Mengitsu, fratello di Avraham -. Ci saranno manifestazioni pubbliche, copertura mediatica e soprattutto, noi parleremo. Ci sentiranno. Abbiamo perso la fiducia nel paese e sembra che ai governanti non importi di mio fratello. Il primo ministro si è sprecato a contattarci solo questa settimana. Ma gli avevamo mandato una lettera all’inizio dei fatti, ma lui non ha mai trovato il tempo di incontrarci”. Rivolgendosi a Hamas, ha chiesto di considerare le condizioni mentali del fratello e di rilasciarlo subito.
Le trattative con Hamas per i due soldati morti
In questi giorni, intanto, Israele starebbe trattando segretamente con Hamas per la restituzione dei copri di due soldati, Oron Shaul e Hadar Goldin, uccisi a Gaza durante l’Operazione Barriera protettiva nel luglio del 2014. , uccisi durante la guerra della scorsa estate. Il leader dell’organizzazione, Khaled Mashal, proprio ieri ha sostenuto che Israele si è rivolto, attraverso un mediatore europeo, ad Hamas per riavere indietro quei resti.