di Ilaria Myr
L’hashtag “Israele sta bruciando” o “l’entità sionista sta bruciando” è diventato uno dei top trends sui media arabi nelle ultime 24 ore, con innumerevoli persone che gioiscono per gli incendi che stanno devastando il Paese da quattro giorni (ne parla anche Paolo Salom nel suo blog su Mosaico).
“Hanno cercato di bandire la chiamata del muezzin, e Allah ha fatto piovere fuoco su dio loro”, ha scritto Izzat al-Risheq di Hamas in un tweet, mentre un imam del Kuwait, Mishary Rashid Alafasy, aha scritto su Twitter: “Il massimo della fortuna per gli incendi 🙂 Israele sta bruciando e perdendo controllo. Sta chiedendo aiuto ai suoi alleati dopo avere bandito la preghiera dei muezzin nella Palestina occupata e nei luoghi sacri confiscati (Possa il cuore del credente essere purificato)”.
Infine, non mancano video di canzoni in cui si gioisce per gli incendi.
Di fronte a commenti così odiosi, fa dunque piacere sapere che l’Autorità palestinese abbia subito inviato 20 pompieri per collaborare con i colleghi israeliani nella lotta contro le fiamme, come racconta Ynetnews. Interessante è la dichiarazione di Suhail Abed, un pompiere di Qalqilya che sta operando nella zona di Jenin: Dal nostro punto di vista, quello che ci guida è prima di tutto salvare vite, e siamo contenti di dare aiuto e assistenza umana”.
Anche l’Egitto e la Giordania hanno offerto aiuto a Israele, subito accettato dal Ministro Beniamin Netanyahu: il primo Paese manderà due elicotteri antincendio, mentre la seconda manderà camion e personale di terra per domare le fiamme. Inoltre, anche l’Azerbaijam e la Turchia hanno promesso di sostenere Israele.