Israele: il 69% della popolazione vuole andare al voto dopo la fine della guerra

Israele

di Redazione
Secondo un sondaggio pubblicato martedì dall’Israel Democracy Institute, il 69% degli israeliani ritiene che immediatamente dopo la fine della guerra dovrebbero tenersi le elezioni. Tra questi, il 51% di quelli che si definiscono elettori di destra, l’85% di quelli centristi e la quasi totalità degli elettori di sinistra. Lo riporta i24News.

Il 28% degli intervistati ha risposto di non aver ancora deciso per chi votare in queste ipotetiche elezioni del dopoguerra. Pochi elettori di sinistra pensano che voteranno per il partito per cui hanno votato nelle ultime elezioni, mentre gli elettori dei partiti arabi affermano che la stragrande maggioranza voterà per lo stesso partito. La maggior parte degli intervistati ha dichiarato che voterebbe per lo stesso partito delle ultime elezioni o per un partito dello stesso blocco.

Per quanto riguarda la guerra in corso, il 71,5% del pubblico ebraico ha risposto che la probabilità di un collasso politico e militare di Hamas è alta. Solo il 35,5% ritiene tuttavia possibile la restituzione di tutti gli ostaggi.

Alla domanda se il governo abbia un piano d’azione chiaro per il periodo successivo alla guerra, il 64% degli intervistati ha risposto che non esisteva alcun programma del genere, compreso il 51% degli elettori di destra, l’88% di quelli di sinistra e l’84% di quelli di sinistra. il centro.

Dall’indagine è inoltre emerso che il 62% degli ebrei israeliani ritiene che le critiche e le proteste contro Israele nel mondo derivino dall’antisemitismo e dall’odio verso Israele. Il 39% degli intervistati ritiene che la comunicazione di Israele riguardo al 7 ottobre e alla guerra in corso a Gaza sia piuttosto negativa o molto negativa. Inoltre, il 47% degli intervistati ha dichiarato di non aver ripreso la propria vita prima del 7 ottobre, contro il 49% che credeva di essere tornati alla normalità.

“Si può presumere che a sinistra e al centro il desiderio di elezioni sia quello di cambiare il governo. A destra ci possono essere due ragioni per questo: uno è dimostrare che l’attuale governo otterrà di nuovo la maggioranza, oppure aiutare a  sbarazzarsi del duo Smotrich-Ben Gvir, o anche dello stesso Netanyahu, se compaiono nuovi partiti di destra guidati ad esempio da Bennett o Yossi Cohen”, ha affermato Tamar Herman, ricercatrice senior presso l’Istituto israeliano per la democrazia.