di Michael Soncin
Il ministro israeliano Naftali Bennett (nella foto) ha definito come una “svolta significativa” verso una possibile cura, l’isolamento di un anticorpo chiave del covid-19, messo a punto dall’IIBR Israel Institute for Biological Research.
I biologi avrebbero terminato la fase di sviluppo, per poi brevettare e produrre la potenziale cura. L’anticorpo monoclonale attacca la particella virale neutralizzandola.
The Times Of Israel fa sapere che Bennett durante la visita al laboratorio IIBR, unità segreta nei pressi di Ness Ziona, ha dichiarato di essere orgoglioso dal team degli scienziati per il grande traguardo raggiunto. “La loro creatività e il loro spirito ebraico hanno portato a questo straordinario risultato”, afferma il ministro.
Si definisce inoltre fiducioso che i principali centri di ricerca israeliani con i suoi scienziati di prestigio mondiale e l’innovazione, parte caratterizzante del paese, possano permettere insieme di svolgere un ruolo decisivo nell’ottenere rilevanti progressi.
“Speriamo di collaborare con le altre nazioni per sfruttare le nostre singolari capacità per trovare soluzioni a beneficio di tutti”.
Allo stesso tempo Bennett dice che il lavoro condotto dagli studiosi segue un piano preciso che richiede il tempo dovuto. Del resto chi si occupa di scienza, saprà bene che non c’è altra scelta e che essa per certi aspetti è connotata da stime temporali non sempre facilmente prevedibili.
Gli altri studi del vaccino
Gli istituti nel globo che stanno studiando ad un vaccino sono pressappoco un centinaio e una piccola parte di essi è già alla fase di sperimentazione sull’essere umano. Attualmente non c’è un modo per prevedere quali di essi funzionerà, e anche quando verrà identificato quello idoneo sembra che inizialmente non possa esser per tutti sufficiente.
Ad inizio febbraio prima che il patogeno colpisse Israele, Benjamin Netanyahu oltre ad incaricare il ministro della salute e l’IIBR nell’ideazione di un vaccino, aveva designato di stabilire quale fabbrica potesse esser deputata alla produzione.
“È possibile che se lavoriamo abbastanza velocemente, con un budget adeguato e le persone di talento che abbiamo, Israele sarà in vantaggio rispetto al mondo”, aveva detto allora.
Sono diverse le compagnie israeliane – di cui Mosaico ha precedentemente parlato – che si stanno applicando per trovare un vaccino contro il coronavirus, che vanno dal Migal al Technion fino alla TAU, per citarne alcune. Ed ora anche l’IIBR è tra queste.
“L’istituto biologico è un’agenzia di ricerca e sviluppo di fama mondiale, ora ci sono più di 50 scienziati esperti che lavorano nell’istituto per la ricerca e lo sviluppo di un rimedio medico per il virus”, ha concluso il ministro riferendosi all’IIBR.