di Ilaria Ester Ramazzotti
Dopo decenni di ricerche archeologiche, gli studiosi dell’istituto israeliano Kinneret comunicano di aver localizzato l’antica città di Betsaida tra il fiume Giordano e il lago di Tiberiade, più precisamente sulla sponda settentrionale del lago di Tiberiade, nella valle di Bethsaida. La località, dove secondo la tradizione cristiana nacquero gli apostoli Pietro, Andrea e Filippo, risale all’età del ferro, quando era un villaggio di pescatori, ma circa duemila anni fa venne trasformata in città romana e denominata Julias da Erode Filippo, figlio di Erode il Grande. Nel corso dei secoli erano tuttavia andate perse le tracce della sua esatta ubicazione.
Gli archeologi dell’istituto Kinneret, con a capo Mordechai Aviam e la consulenza di Steven Notley del Nyack College di New York, ritengono di aver rintracciato i confini di Betsaida seguendo le scritture dello storico Giuseppe Flavio, nato a Gerusalemme nella Giudea romana tra il 37 e il 38 dC, e dopo aver rinvenuto dei reperti originari del I, II e III secolo dC. Fra questi, si contano una moneta d’argento dei tempi dell’imperatore Nerone e alcune parti di un mosaico e di un complesso romano di bagni pubblici. Una scoperta, quest’ultima, che ha convinto gli archeologi di essere sui luogo della polis romana. I resti sono stati rinvenuti due metri sotto a uno strato di terra di epoca bizantina, che era già stato precedentemente studiato.