Turisti musulmani dall'India a Gerusalemme

Israele: nel 2018 record di visite da Paesi musulmani

Israele

di Ilaria Myr
Il 2018 sarà ricordato in Israele come l’anno record per visite di turisti provenienti da paesi musulmani. Come riporta il Times of Israel, le cifre fornite dall’Autorità per la popolazione e l’Immigrazione, si sono recati in Israele nel 2018 ben 72.109 cittadini di diversi Paesi arabi: Egitto e Giordania, Tunisia, Marocco, Qatar, Malesia, Indonesia, Emirati Arabi Uniti, Oman, Kuwait e Arabia Saudita. Di questi ben 54.799 provengono da nazioni che non hanno rapporti diplomatici con lo Stato Ebraico (tutte tranne Egitto e Giordania).

I dati rivelano una crescita del 15% rispetto allo scorso anno, che aveva visto 62658 turisti di questi paesi.

Venendo al dettaglio dei Paesi, il numero più alto proviene dall’Indonesia (37555), seguito dalla Malesia (14.000), un paese musulmano non arabo in cui gli israeliani non possono entrare e che ha fatto notizia quest’anno per avere bandito gli atleti paralimpici israeliani dai tornei di nuoto, perdendo poi l’incarico. Seguono la Giordania (12363) e l’Egitto (4947), Marocco (2,108), Tunisia (949), Qatar (81), Oman (56), Algeria (36) Kuwait (34), Emirati Arabi (25) e Arabia saudita (6).

Entrando nel paese, i turisti provenienti da paesi musulmani che non hanno legami diplomatici con Israele – la maggior parte dei quali si pensa che concentrino i loro viaggi in visite a siti religiosi – possono chiedere ai funzionari dell’Amurita per la popolazione e l’immigrazione di non timbrare i loro passaporti, per timore di subire rappresaglie quando tornano.  Invece, i funzionari israeliani timbrano un foglio di carta separato che i visitatori possono buttare fuori quando se ne vanno.