di David Zebuloni
Quasi come fosse un giallo, o un film d’azione, o forse una telenovela spagnola; la politica israeliana non smette mai di stupire. I colpi di scena nella Knesset non mancano mai e un solo interrogativo aleggia sulle teste degli elettori e degli eletti: come si concluderà questo quarto girone elettorale? Riusciranno i candidati a formare un governo o presto Israele tornerà alle urne?
La prima notizia sensazionale del giorno, proviene dalla fazione destra del parlamento israeliano: Benjamin Netanyahu non è riuscito a formare un governo. Dopo ventotto giorni trascorsi a cercare di ricucire il suo blocco, il premier in carica ha dovuto restituire il mandato al Capo di Stato, Reuven Rivlin. Dopo quattro sofferte tornate elettorali, Netanyahu sembrava più vicino che mai a riuscire a formare un governo. Naftali Bennett, capolista del partito Yamina, aveva ceduto alle sue avances e così anche Mansour Abbas, leader del partito arabo Ra’am simpatizzante per la destra israeliana. Tuttavia, Bezalel Smootrich dell’estrema destra, si è rifiutato categoricamente di condividere il seggio con un partito arabo e il sogno di Netanyahu di governare per quattro ulteriori anni è andato in frantumi.
Ed ecco la seconda notizia sensazionale del giorno: il Capo di Stato Rivlin ha consegnato il mandato a Yair Lapid, capolista del partito Yesh Atid ed ex alleato politico di Beny Gantz, capolista del partito Blu e Bianco. Parte così il conto alla rovescia anche per lui; ventotto giorni (dal 6 maggio) nei quali Lapid dovrà cercare di convincere quei candidati non necessariamente appartenenti al suo blocco, ma altrettanto intenzionato a sostituire il governo di Netanyahu, di unirsi a lui.
Naftali Bennett torna dunque ad essere decisivo. I suoi mandati, seppur pochi, risultano valere oro. Lapid potrebbe dunque riproporre al capolista di Yamina la copresidenza a rotazione, se non fosse che alla sola eventualità che ciò possa accadere – il partito di Bennett pare sgretolarsi. Prima ancora che l’accordo tra i due sia stato stipulato, infatti, il numero cinque della lista del partito, Amichai Shikli, ha consegnato le dimissioni, così da ridurre il numero di mandati di Yamina da sette a sei. Ancor più drammatica è la posizione di Ayelet Shaked, compagna di viaggio di Naftali Bennett negli ultimi otto anni e numero due della sua lista, che (secondo voci indiscrete) starebbe valutando di lasciare il partito ed entrare nel blocco di Netanyahu.
Nulla di nuovo sotto il sole, per ora, ma tutto rimare aperto. Tutto è ancora possibile. Israele potrebbe ritrovarsi nelle prossime settimane ad avere una nuova guida al governo, dopo più di un decennio dall’ultima volta, o potrebbe rincontrarsi alle urne nel giro di pochi mesi per la quinta volta. La risposta potrebbe arrivare già nei prossimi giorni.