di Ilaria Myr
Dolore, incredulità, rabbia. Questi i sentimenti dominanti durante i funerali dei tre ragazzi israeliani rapiti in Cisgiordania il 12 giugno e ritrovati morti lunedì. La cerimonia, alla quale hanno partecipato migliaia di persone, si è svolta a Modiin, nel centro dello Stato di Israele, e vi hanno partecipato anche il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente Shimon Peres. I tre ragazzi – Eyal Yifrah di 19 anni, Gilad Shaar di 16 anni e Naftali Fraenkel, anche lui di 16 anni – sono stati sepolti l’uno accanto all’altro a Modiin.
Intanto sta circolando sui media di tutto il mondo l’audio della telefonata alla polizia di uno dei rapiti, Gilad Shaar. “Mi hanno rapito”, si sente nella registrazione. Dopo si sente un’altra voce maschile che dice: “Giù la testa”.
La polizia ha confermato che la registrazione filtrata sui media è autentica. Inizialmente gli addetti alle chiamate di emergenza hanno pensato che la chiamata fosse uno scherzo e hanno aspettato diverse ore prima di inviare soccorsi sul luogo della chiamata. Per questo motivo numerosi addetti al centralino sono stati puniti.