di Stefania Ilaria Milani
L’Israel Antiquities Authority ha recentemente annunciato la scoperta, da parte di un gruppo di archeologi israeliani, di un antico casale nel territorio dell’odierna città di Rosh Ha’ayin, a nord-est di Tel Aviv.
“La masseria, straordinariamente in un ottimo stato di conservazione, si estende su una superficie di 30 metri per 40 metri e fu costruita nell’VIII secolo a.C., risalendo così ai tempi della conquista assira del regno di Israele – spiega Amit Shadman, il direttore degli scavi preparatori per l’ampliamento della città -. Le case coloniche servivano anche da piccoli insediamenti nei quali tutti gli abitanti contribuivano attivamente alla lavorazione dei prodotti agricoli. I numerosi torchi che abbiamo rinvenuto in prossimità dell’abitato ci dimostrano che la produzione vinicola era di gran lunga il più redditizio ramo dell’agricoltura nella regione. Mentre un grande deposito, di certo concepito per la conservazione del grano, mostra che gli originari residenti della fattoria furono impegnati nella coltivazione dei cereali”.
Secondo l’archeologo, il casale avrebbe continuato a sopravvivere sia durante il periodo persiano, quando nel VI secolo a.C. molti ebrei tornati dall’esilio babilonese edificarono il Secondo Tempio, sia dopo l’arrivo del macedone Alessandro Magno che sconfiggendo nel 333 a.C. l’esercito di Persia inaugurò l’ellenismo in Terra di Israele.
Prova inconfutabile di questa influenza greca è una rara moneta d’argento, sempre trovata nel sito, che presenta su una sua faccia l’immagine del dio Zeus seduto con a lato l’incisione del nome di Alessandro – ΑΛΕΞΑNΔΡΟΥ, sull’altra il capo di Eracle, l’eroe tebano della mitologia classica.
Inoltre, gli studiosi sono riusciti a riscontrare che all’epoca del periodo ottomano, nel quale l’impero turco controllava l’intera regione, fu scavato un forno da calce all’interno dell’edificio utilizzando come materia prima le stesse pietre della masseria.
Grazie all’eccellente condizione in cui la struttura è giunta sino a noi, l’Israel Antiquities Authority assieme al Ministero delle Costruzioni hanno deciso che sarà conservata in situ e presto aperta ai visitatori di tutto il mondo.