Israele: scoperti resti antichi di 3.000 anni fa

Israele

di Paolo Castellano

archeoUn tesoro di gioielli, vasi e pietre preziose è stato trovato mercoledì in una grotta sotterranea nella zona di Tel Halif, nel sud di Israele. Gli oggetti antichissimi risalirebbero a 3.000 anni fa. La notizia dell’incredibile scoperta è stata diffusa dall’Israel Antiquities Authority.

Come riporta Ynetnews, alcune rarità purtroppo sono state trafugate da un gruppo di saccheggiatori. Gli agenti dell’Unità israeliana per la prevenzione dei furti di antichità stanno indagando per risalire ai colpevoli.

I ladri non solo hanno depredato il sito ma hanno anche danneggiato l’area archeologica che custodiva i resti antichi. Il bottino dei malviventi, secondo le prime stime, consisterebbe in vasellame della tarda età del bronzo e dell’età del ferro. Gli studiosi per rimediare al danno hanno deciso di scavare il più possibile per recuperare gli oggetti superstiti. Durante le ricerche però a gran sorpresa sono emersi molti altri resti antichi.

Sull’incredibile scoperta si è espresso Amir Ganor, direttore dell’Unità per la prevenzione dei furti di antichità: «Tra i numerosi reperti che sono stati scoperti, per la maggior parte caratteristici della cultura giudaidica (della tribù di Giuda) nel sud del paese, abbiamo trovato decine di sigilli di pietra, alcuni dei quali sono intagliati a forma di scarabeo e portano incisi immagini e simboli tipici della cultura egizia diffusa nel paese nella tarda età del bronzo. Alcuni dei sigilli sono forgiati su pietre semi-preziose provenienti dall’Egitto e dalla penisola del Sinai».

Sulla vicenda è intervenuta anche Daphna Ben-Tor, la curatrice dell’archeologia egizia al Museo Israel di Gerusalemme: «Numerose pietre con inciso uno scarabeo trovate nello scavo risalgono ai secoli XV e XIV a.C. Durante questo periodo la terra di Canaan era governata dall’Egitto. Su alcuni sigilli appaiono i nomi dei re. Tra l’altro, possiamo riconoscere una sfinge posta di fronte al nome del faraone Thutmose che regnò circa dal 1504 al 1450 a.C. Un altro sigillo a scarabeo porta il nome di Amenhotep che regnò circa dal 1386 al 1349 a.C. Un altro ancora raffigura Ptah, il principale dio della città di Memphis».

Come hanno spiegato i ricercatori del museo, gli israeliti lasciarono l’Egitto ma grazie alle ultime scoperte è chiaro che gli egizi non abbandonarono questo popolo e i loro discendenti. Lo scavo infatti ha attestato che ci fu una profonda influenza della cultura egizia sugli abitanti giudaidici del paese. Durante la tarda età del bronzo l’Egitto fu un impero molto potente che imponeva la sua autorità in tutta la regione. L’autorità egizia non si manifestava solo nel controllo politico e militare, ma anche come una forte influenza culturale che si diffondeva nella società. Insieme a un sistema amministrativo retto da funzionari egizi in Israele, si è evoluta nel paese una élite locale che adottava molte delle usanze egizie e la loro arte.