di Nathan Greppi
Lo Shin Bet ha confermato il movente terroristico alla base dell’assassinio di Ori Ansbacher, una ragazza ebrea di 19 anni che la sera di giovedì 7 febbraio è stata trovata morta, con tracce di violenza sessuale e di numerose pugnalate, nel bosco di Ein Yael, vicino allo Zoo biblico di Gerusalemme. I funerali si sono tenuti il giorno dopo.
Secondo Ynetnews il principale sospettato, Arafat Irfayia, un palestinese di Hebron di 29 anni, è stato arrestato a Ramallah dai soldati israeliani sabato 9 febbraio e si crede che sia legato ai terroristi di Hamas. In passato era già stato arrestato perché era entrato in Israele illegalmente e teneva un coltello in un luogo pubblico.
Centinaia di persone si sono riunite sabato per portare candele in memoria di Ori nella Piazza Rabin di Tel Aviv. A decine si sono riuniti anche nella casa della sua famiglia nell’insediamento di Tekoa. Inoltre, a centinaia sono scesi in piazza a Gerusalemme per chiedere al governo di fare giustizia: “Siamo venuti qui per esprimere il nostro dolore […] Il fatto che sia stata uccisa è scioccante e l’intero paese deve tremare alla luce di questa atrocità,” ha dichiarato Yamit Abramov, un amico della famiglia Ansbacher. “Ori camminava su questa terra con sicurezza, aveva fede nel mondo, quando una forza crudele è venuta e ce l’ha portata via,” ha detto sua madre, Noa Ansbacher davanti alla loro abitazione a Tekoa: “Era un’anima nobile, bella dentro e fuori.”
Le reazioni dei media
Sebbene in Israele e più in generale nel mondo la notizia ha fatto parlare di sé, i mass media italiani hanno dimostrato molta faziosità nel riportare la storia: infatti, non solo la notizia dell’omicidio di Ori è stato riportato solo da La Stampa tra i maggiori quotidiani, ma in più chi ne ha parlato in seguito è stato solo per mettere in risalto la richiesta del Ministro della Giustizia Ayelet Shaked di richiedere la pena di morte per l’assassino; l’ANSA, ad esempio, titola “Ministra Israele, pena di morte per l’assassino della figlia di un rabbino”, mentre La Repubblica scrive “Israele, la ministra della Giustizia: ‘Pena di morte per il palestinese che ha ucciso la ragazza ebrea’”, e nello stesso filone si inserisce TGCOM24. Nessuna delle testate sopra citate aveva prima riportato la notizia dell’omicidio.