Israele: un altro giorno di proteste e blocchi stradali contro la riforma giudiziaria. Herzog: “Senza un accordo il paese va verso l’abisso”

Israele

di Giovanni Panzeri
“La riforma giudiziaria va fermata, è oppressiva ed è un pericolo per la democrazia” ha affermato il presidente israeliano Isaac Herzog, condannando per la prima volta in modo fermo la riforma “e deve essere immediatamente sostituita da un piano basato sul consenso.”

Il discorso del presidente, nella serata di giovedì, ha segnato il culmine di una nuova giornata di proteste, in cui i manifestanti hanno bloccato strade, organizzato scioperi e formato picchetti davanti alle residenze di esponenti del governo. Le proteste sono state particolarmente forti a Tel Aviv, dove i manifestanti hanno isolato l’aeroporto Ben Gurion nel tentativo di ostacolare il viaggio in Italia del primo ministro Netanyahu.

A Haifa, nel frattempo, un gruppo di ufficiali navali della riserva ha bloccato il traffico marittimo nel principale porto israeliano, mentre alcuni ufficiali dell’aeronautica hanno avvisato il comandante in capo dell’IDF Herzi Halevi che la maggior parte dei piloti riservisti si sarebbe rifiutata di prestare servizio, in caso la riforma venisse approvata.

Queste sono solo le ultime di una serie di azioni di protesta e prese di posizione promosse da diversi gruppi di riservisti dell’esercito nelle ultime settimane, segno di una crescente adesione alla protesta da parte di membri delle forze armate.

In un clima di polarizzazione e tensioni crescenti, il presidente Herzog ha speso le ultime settimane cercando di negoziare un compromesso tra le parti. “Sono riuscito a trovare punti in comune sulla vasta maggioranza delle questioni” ha dichiarato, concludendo il suo discorso alla nazione, “ ora il governo e l’opposizione devono decidere: o mettono gli israeliani e lo stato al di sopra del proprio ego e dei propri interessi politici o dovranno prendersi la responsabilità di questo caos. La storia li giudicherà”.