di Paolo Castellano
Lunedì scorso lo Stato d’Israele ha inaugurato la sua campagna di vaccinazione per bambini tra i 5 e 11 anni. Il Dott. Salman Zarka, il responsabile nazionale del coordinamento per la risposta al virus. I più piccoli verranno vaccinati con il preparato Pfizer-BioNTech.
Come riporta il The Times of Israel, sono già state registrate migliaia di prenotazioni – 24 mila soltanto da martedì – per ricevere la dose di Pfizer nei punti vaccinali preposti.
Il Ministero della Salute di Israele e i fornitori dei servizi sanitari aiuteranno i genitori israeliani a rendere “il più semplice possibile” la vaccinazione dei propri figli. Le inoculazioni verranno fatte anche durante Hanukkah, che inizierà il mese prossimo.
Il 21 novembre, il primo ministro Naftali Bennett ha scritto un lungo messaggio su Facebook in risposta ai dubbi delle famiglie sulle vaccinazioni per i più piccoli.
«So che c’è una certa sensibilità intorno a questa faccenda. Ci sono molte persone che hanno paura di vaccinare i bambini e non sono necessariamente “anti-vaccinisti” o coloro che credono alle teorie della cospirazione».
Bennett ha infatti promesso che il suo governo sarà trasparente sulla questione.
Tra l’altro, durante un’intervista radiofonica andata in onda il 21 novembre sull’emittente pubblica Kan, Sharon Alroy-Preis, capo dei servizi pubblici presso il Ministero della Sanità, ha dichiarato che attualmente “circa la metà” dei genitori non vorrebbe che i propri figli fossero vaccinati.
Alroy-Preis ha poi sottolineato che il virus può colpire i bambini seppur con minori danni rispetto alla popolazione più anziana: «È vero che è più dannoso per gli adulti, ma può causare gravi malattie anche nei bambini. Sia durante la malattia stessa che con gli effetti collaterali successivi».