Netanyahu si sottopone al vaccino anti-covid

In Israele è arrivato il vaccino anti-Covid. Il primo a sottoporsi è Netanyahu

Israele

di David Zebuloni
Incredibile, ma vero: in Israele è arrivato il vaccino anti-Covid. Il grande evento, definito fin da subito storico sia dai media che dai massimi esponenti politici del paese, è avvenuto sabato 19 dicembre, quando la prima serie di vaccini firmati Pfizer è atterrata in Israele. A quasi un anno dalla diffusione del virus nello Stato ebraico, il popolo israeliano comincia a vedere la luce infondo al tunnel.

Poche sono le informazioni diffuse riguardati le scorte e i rifornimenti, ma il governo israeliano assicura che a nessun cittadino verrà a mancare il vaccino. Non si sa con precisione quanti vaccini siano disponibili ora nel paese, ma si sa con certezza che a breve arriveranno ulteriori unità, così da coprire nell’arco di poche settimane (o mesi?) l’intera popolazione israeliana. Tra le informazioni fornite dal Ministero della Salute, scopriamo che ogni confezione contiene al suo interno mille vaccini, ognuno dei quali dovrebbe bastare per almeno cinque persone. Sappiamo inoltre che dal momento in cui viene aperta una confezione di vaccini, bisogna utilizzarla entro cinque giorni, altrimenti l’effetto della preziosa e così rara sostanza potrebbe alterarsi o svanire.

Il vaccino verrà fornito in primis ai team medici degli ospedali, dei centri di ricerca e dei servizi di pronto soccorso. Poi arriverà il turno dei cittadini più anziani, ovvero quelli al di sopra dei sessant’anni. Infine verranno vaccinati tutti gli altri cittadini, fatta eccezione per le donne incinta e quelli al di sotto di sedici anni, sui quali il vaccino non è mai stato testato e non si conoscono le eventuali effetti collaterali. Secondo gli esperti, entro le festività di Pesach, più di due milioni di abitanti avranno beneficiato degli effetti del vaccino e lo Stato potrà tornare ad una routine quasi completa.

Per combattere lo scetticismo di migliaia di cittadini israeliani, che hanno dichiarato sul web che non hanno alcuna intenzione di inserire nel proprio corpo una sostanza “improvvisata” in meno di un anno, il governo ha inaugurato una campagna dal nome: Diamoci una spalla! La simpatica trovata indica la spalla intesa come aiuto al prossimo e la spalla intesa come arto nel quale viene iniettato il tanto atteso e discusso vaccino.

Il primo cittadino ad essersi vaccinato in diretta nazione è stato Benjamin Netanyahu, Primo Ministro dello Stato di Israele. “Questo è un momento molto emozionante per tutto il paese”, ha dichiarato Netanyahu alle telecamere. “Per quei nipoti che vogliono riabbracciare i nonni, per gli imprenditori che vogliono tornare a lavorare, per colore che vogliono tornare a mangiare nei ristoranti e guardare le partite di calcio negli stadi. Per tutti quelli che vogliono riportare il paese al suo splendore. Chiedo a tutti voi, cari cittadini, di andare vaccinarvi”. Poi ha aggiunto sorridendo: “Questa è una piccola puntura per un uomo, ma una grande svolta per la salute di tutti noi”, citando e modificando la storica frase di Neil Amstrong, il primo uomo sbarcato sulla luna. Amstrong infatti aveva detto: “Questo è un piccolo passo per un uomo, un gigantesco balzo per l’umanità.”