di Paolo Castellano
Il 15 aprile si celebrerà Yom HaAtzmaut, la festa dell’indipendenza dello Stato di Israele. In attesa dei festeggiamenti per il 73° anniversario, il 12 aprile l’Ufficio centrale di statistica ha rilasciato nuove informazioni sulla crescita della popolazione israeliana. Secondo i dati raccolti, sono 9.327.000 i cittadini che risiedono nello Stato ebraico.
Il documento statistico stima infatti che i cittadini ebrei siano 6.9 milioni, pari al 73,9% della popolazione. Mentre 1.96 milioni quelli arabi, che rappresentano così un quinto degli abitanti. Infine, 467mila persone appartenenti ad altri gruppi ovvero il 5% della popolazione di Israele.
Altro dato interessante: circa il 78% degli ebrei che risiedono dentro i confini israeliani sono nati nello Stato di Israele.
Rispetto all’anno scorso, quest’anno sono nati 167mila bambini , morte 50mila persone e arrivati 16.300 immigrati da altri paesi stranieri. In linea generale, la popolazione è cresciuta di circa 137mila unità, un aumento pari al 1,5%.
Nel 1948, quando venne istituito lo Stato ebraico, in Israele vivevano 806mila persone. Da quel momento, la nazione israeliana ha accolto 3,3 milioni di immigrati (il 44% di essi è arrivato dal 1990).
Altra peculiarità del popolo israeliano è la presenza preponderante delle giovani generazioni: il 28,1% degli abitanti ha un’età compresa tra i 0 e i 14 anni e soltanto il 12% ha più di 65 anni.
Come riporta il The Times of Israel, nel 1948 il 6% della popolazione mondiale ebraica (11,5 milioni) viveva in Israele. Verso la fine del 2019, invece il 45% degli ebrei esistenti risiedevano nello Stato israeliano.
L’Ufficio centrale di statistica prevede che nel 2048, quando Israele avrà 100 anni, gli israeliani saranno 15,2 milioni.
Nel 2020, le città d’Israele più popolate sono state Gerusalemme (936.047), Tel Aviv-Jaffa (461.352), Haifa (285.542), Rishon Lezion (254.238) e Petah Tikva (248.005).