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Dall’aprile 2012 il più grande insediamento israeliano della Cisgiordania dovrà essere smantellato. E’ questa la sentenza senza precedenti emessa oggi, 2 agosto, dalla Corte Suprema d’Israele.
Il presidente della Corte, Dorit Beinisch, ha duramente criticato il governo per non aver eseguito lo sgombero – già da tempo previsto – delle 50 famiglie di Migron, insediate su un territorio riconosciuto proprietà privata di palestinesi.
“Secondo la legge israeliana, spiega Beinisch, nessun insediamento può essere costruito su un terreno privato appartenente a palestinesi”.
Nella sentenza viene riconosciuta allo Stato la difficoltà di smantellare l’insediamento in questione e che coinvolge più di 50 famiglie, ma si osserva anche che questa difficoltà si sarebbe potuta evitare se sin dall’inizio se ne fosse impedita la costruzione, come prescritto dalla legge.
La sentenza ha portata storica: è la prima volta infatti che la Corte Suprema ordina l’abbandono di un insediamento israeliano su territorio palestinese. Si teme che tale potrà avere pesanti ripercussioni politiche all’interno degli altri insediamenti della Cisgiordania.