Una palestinese ha fatto esplodere un ordigno posizionato a bordo della propria auto a un checkpoint. Ferito leggermente un poliziotto israeliano. La donna fermata per un controllo era scesa dall’auto gridando «Allah akbar», innescando l’ordigno e rimanendo seriamente ferita. È avvenuto a Malee Adumim, nei pressi di Gerusalemme.
L’automobile, che si dirigeva a Gerusalemme, era con tutta probabilità destinata a un attentato nella Città Santa, secondo quanto riportato dalla radio pubblica.
Inpltre, sabato pomeriggio tre poliziotti israeliani sono stati feriti in un altro attacco con il colello alla porta di Damasco a Gerusalemme. Uno dei poliziotti è grave, mentre gli altri due sono feriti più leggermente.
Mentre sempre a Gerusalemme sabato mattina altri due israeliani sono rimasti leggermente feriti vicino alla Città Vecchia in un nuovo attacco con l’arma bianca, il cui responsbaile, un ragazzo di 16 anni, è stato abbattuto dalla polizia.
Molto acceso è anche il conflitto a Gaza, da dove sono arrivati altri missili diretti al sud di Israele. Nella notte fra sabato e domenica, l’esercito israeliano ha risposto con attacchi aerei su due magazzini di armi di Hamas, che hanno causato il crollo di una casa vicina, in cui sono morte una donna incinta con la figlia di 3 anni. Inoltre, continuano da giorni a Gaza manifestazioni e scontri con l’esercito israeliano, che ha risposto ai lanci di pietre, causando la morte di due ragazzi e il ferimento di altri 10.
Per far pronte alla situazione di emergenza in Israele e nei Territori, la polizia israeliana ha deciso di richiamare in servizio centinaia di riservisti della guardia di frontiera. A quanto pare, i riservisti saranno dislocati nelle città israeliane a popolazione mista.
A questa escalation di violenza, Fatah, il partito del presidente Mahmud Abbas, ha risposto felicitandosi con i palestinesi che hanno condotto attacchi contro gli israeliani, e chiamandoli eroi e martiri. Mentre Hamas chiama alla terza Intifada.