di Paolo Castellano
Stanno facendo il giro del mondo i video e le immagini dei recenti attacchi e incendi a sinagoghe, auto ed edifici avvenuti nella città centro-israeliana di Lod per mano dei residenti arabi, che hanno manifestato per strada il loro sostegno ad Hamas durante il lancio dei missili da Gaza.
Per anni in questa località ebrei e arabi hanno vissuto pacificamente dopo innumerevoli sforzi per promuovere la convivenza tra culture diverse. Tuttavia, come ha sottolineato il sindaco della città, l’11 maggio si è verificata una brutale rivolta araba che è stata paragonata alla Kristallnacht nazista del 1938 per l’intensa violenza nei confronti dei cittadini ebrei e luoghi ebraici.
Come riporta The Times of Israel, le rivolte arabe di Lod – città poco distante dall’aeroporto di Tel Aviv Ben Gurion – hanno provocato incendi a sinagoghe, negozi, case e automobili dei residenti ebrei. Alcuni arabi hanno persino gettato delle molotov (bombe incendiarie) verso le finestre delle residenze. Un ebreo di 56 anni è stato inoltre ferito gravemente da un oggetto contundente mentre era a bordo della sua auto. In risposta agli attacchi, un gruppo di ebrei ha invece incendiato il cimitero musulmano di Lod.
In una intervista a Channel 12, il sindaco Yair Revivo ha speso parole preoccupanti sui disordini locali: «È una guerra civile». Il primo cittadino di Lod ha poi invocato l’aiuto del governo, chiedendo al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di dichiarare lo stato di emergenza e di inviare ulteriori rinforzi alla polizia per fronteggiare la violenza dei residenti arabi. Nel giro di poco tempo, è arrivata una risposta governativa: «Il primo ministro Netanyahu ha ordinato che i trasgressori della legge siano trattati severamente e che le unità sul campo vengano rinforzate per riportare immediatamente la quiete e l’ordine nella città». Infatti, in un secondo momento è stato inviato un gruppo di agenti della polizia di frontiera per sedare i disordini.
Il sindaco ha inoltre denunciato ulteriori atti criminali degli arabi, inclusi gli attacchi al municipio e al museo di Lod. Revivo si è mostrato particolarmente abbattuto davanti alle telecamere dei giornalisti, constatando il fallimento di decennali sforzi nella promozione della coesistenza tra arabi ed ebrei.
Anche Kobi Shabtai, commissario della polizia nazionale, ha commentato le violenze di Lod, sostenendo che la situazione fosse senza precedenti: «Nelle città miste (arabo-ebraiche) stiamo assistendo a una situazione che non abbiamo mai visto prima, nemmeno durante gli incidenti dell’ottobre 2000». Il riferimento è alla seconda intifada.
Sempre The Times of Israele ha riportato che le rivolte arabe si siano verificate in altre località israeliane come a Ramla, Acri, Umm al-Fahm, Giaffa e a Tel Aviv in piazza Habimah.
Il presidente d’Israele, Reuven Rivlin, ha fatto un appello ai politici e rappresentanti arabi, chiedendo un loro intervento per placare gli animi e far cessare la violenza nelle strade.
(foto: Times of Israel – Ahmad Gharabli | Ringraziamenti: AFP )