di Nathan Greppi
Sabato 29 ottobre il Ministero degli Esteri Israeliano si è scusato per le affermazioni del suo viceministro Ayob Kara, il quale, durante una visita in Italia, aveva affermato che il terremoto avvenuto nelle Marche Mercoledì 26 ottobre fosse una punizione per la posizione italiana sulla mozione dell’UNESCO, secondo la quale gli ebrei non avrebbero alcun legame storico con Gerusalemme.
Mercoledì, lo stesso giorno del terremoto, Kara era a capo di una delegazione in visita al Vaticano che voleva discutere con Papa Francesco su come opporsi al risultato della votazione. In quell’occasione, egli avrebbe affermato che il terremoto fosse avvenuto “per volere divino”, ricordando che anche il Papa aveva criticato la mozione.
Tali affermazioni, subito apparse su molti quotidiani e notiziari italiani, hanno suscitato diverse proteste da parte dell’opinione pubblica. Lo stesso Quirinale ha chiesto spiegazioni in merito, a pochi giorni dalla visita ufficiale in Israele del Presidente Sergio Mattarella.
Durante la votazione, l’Italia era tra i 26 paesi che si sono astenuti. Ciò aveva già suscitato proteste sia da parte delle comunità ebraiche italiane sia da parte del Primo Ministro Matteo Renzi, il quale aveva definito “allucinante” la risoluzione dell’UNESCO.
In relazione a questi fatti, il Ministero degli Esteri ha rilasciato questo Sabato la seguente dichiarazione:
Il Ministero degli Affari Esteri disconosce le affermazioni del vice ministro Kara.
Disconosciamo le affermazioni del vice ministro Kara. Sono affermazioni indegne, e sarebbe stato meglio che non fossero state mai pronunciate.
In seguito a tali dichiarazioni il vice ministro Kara ha presentato le sue scuse, che sono state fatte proprie anche dal Ministero degli Affari Esteri.
Le suddette affermazioni non riflettono in alcun modo la profondità delle relazioni esistenti tra i nostri due popoli e i governi di Israele e dell’Italia.
Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu incontrerà a breve il vice ministro per dei chiarimenti in merito