di Paolo Castellano
Israele da qualche decennio è la culla dell’innovazione hi-tech, tanto da guadagnarsi una fama internazionale grazie alle sue innovative scoperte tecnologiche. Nel mese di luglio due colossi americani come Microsoft e Facebook hanno acquisito alcune aziende israeliane per rafforzare la loro leadership nel mondo della tecnologia.
Il gigante del software Microsoft ha comprato la società di sicurezza cloud Adallom per 320 milioni di dollari, che rappresenta una delle più grandi acquisizioni effettuata dalla società nel Paese, secondo quanto riporta Ynet News.
Fino ad ora Adallom ha raccolto 50 milioni di dollari da un gruppo di imprese come Sequoia Capital and Index Ventures, Zohar Zisapel, EMC Corporation e HP. Secondo le previsioni, Adallom diverrà il centro informatico di Microsoft in Israele.
È la seconda società informatica israeliana che Microsoft ha acquisito nel corso dell’ultimo anno. Sul finire del 2014 aveva comprato la società di sicurezza informatica Aorato per 200 milioni di dollari e in seguito aveva incorporato N-trig per alcune decine di milioni e Equivio per 50 milioni di dollari.
L’impresa Adallom è stata fondata in seguito alla tendenza della società di utilizzare in completa sicurezza software come servizi (SaaS) ne è un esempio il cloud. “La nuvola informatica” è una tecnologia che permette agli utenti – a pagamento o gratuitamente – l’archiviazione, l’elaborazione o la trasmissione di dati attraverso internet. Inoltre l’azienda israeliana si è specializzata nel offrire alle imprese dei sistemi informatici in grado di proteggere i dati che si trovano su server remoti.
Adallom risolve il problema della sicurezza dei dati “Saas” fornendo uno strato che avvolge le informazioni organizzative sulla nuvola in modo tale da contrastare attività sospette come il download unico di una grande quantità di documenti da parte di un dipendente o la mancanza di sovrapposizione dei dati (per esempio un utente che da New York cerca di connettersi ad una particolare rete in Ucraina).
Oltre a Microsoft anche un’altra società statunitense come Facebook ha deciso di investire sulla tecnologia israeliana. L’impresa di Zuckerberg sta acquisendo una start-up israeliana che ha sviluppato una tecnologia per il controllo e la gestione di un computer tramite i movimenti delle mani e delle dita.
Pebbles Interfaces, con sede Kfar Saba, è la quarta acquisizione di Facebook in Israele, lo ha ripotato lunedì 20 JTA News. Il social network, come riferito, ha accettato di pagare 60 milioni di dollari per l’azienda.
La Pebbles Interfaces ha dato l’annuncio sul suo sito web, dicendo che Facebook grazie alla partecipazione ad Oculus ha scelto di investire nella compagnia circa 2 miliardi di dollari. L’acquisizione sarebbe avvenuta attraverso l’acquisto di Oculus, secondo il Globes.
«Negli ultimi 5 anni, ci siamo concentrati sulla creazione di una tecnologia che estendesse il comportamento umano e che permettesse un’interazione semplice ed intuitiva con qualsiasi dispositivo elettronico di consumo», ha dichiarato la dirigenza della compagnia, «Allo stesso tempo , abbiamo visto la realtà virtuale fare enormi passi in avanti cambiando il modo in cui le persone interagiscono tra di loro. In prima linea a questo cambiamento c’è Oculus, e partecipare a questo progetto ci aiuterà ad avanzare la nostra visione e a costruire esperienze coinvolgenti rivoluzionando l’interazione digitale umana». Ancora non è noto se i dipendenti della società rimarranno in Israele oppure no.