di David Zebuloni
Tra i molteplici principi che guidano lo Stato d’Israele, vi è l’impegno costante di garantire la sicurezza del popolo ebraico non solo all’interno dei confini del paese, ma in tutto il globo terrestre. Un impegno che è stato più volte mantenuto negli ultimi decenni, con alcune missioni che sono passate alla storia. La Missione Entebbe e la Missione Salomone, sono infatti solo alcuni dei tanti esempi in cui il governo israeliano è intervenuto per salvaguardare la sicurezza degli ebrei della diaspora. Così, nell’era del Covid, in cui la minaccia assume le sembianze di un virus e l’umanità si ritira tra le mura di case, Israele torna ad offrire soccorso.
La notizia è arrivata proprio dal Ministero della Diaspora, dove la ministra Omer Yankelevich ha dichiarato di voler vaccinare tutti i superstiti della Shoah ancora in vita nel più breve tempo possibile. Affinché ciò si realizzi, Yankelevich ha incaricato l’ong ebraica Schalom Corps di potenziare le ricerche di tutti i superstiti della Shoah sparsi nella diaspora ancora in vita. Secondo i dati attuali riportati dal ministero, ci sono circa 190.000 superstiti in Israele e altri 130.000 nel resto del mondo. Questa particolare missione non è stata ancora definita nei dettagli, ma il governo ha avviato una trattativa con Pfizer e Moderna affinché vengano riservate delle dosi del vaccino a favore della causa.
“Vorremmo restituire qualcosa ai sopravvissuti del genocidio nazista che, attraverso il loro coraggio, hanno permesso all’ebraismo di sopravvivere”, ha dichiarato Yankelevich. Anche Schalom Corps si è espressa a riguardo. “Ci sono in atto diversi piani di lavoro per finanziare e gestire questo progetto, incluso l’utilizzo di numerosa reti filantropiche ebraiche”, ha annunciato l’ong. “La nostra priorità è quella di ottenere i permessi necessari da parte dei governi stranieri e l’acquisto di ulteriori vaccini da parte del Ministero”.
Con un numero importante di due milioni di cittadini israeliani vaccinati in meno di un mese, Israele torna a pensare anche a quegli ebrei che hanno già dovuto sopportare abbastanza dolore nella loro vita. Un’altra missione importante che aspetta di essere portata a termine con successo.