di Paolo Castellano
Questa mattina i terroristi palestinesi hanno lanciato due missili verso Israele da Gaza. Uno dei due ordigni è esploso in un’abitazione che si trova a Beer Sheva, città ubicata nella parte meridionale di Israele. Come si nota dalle immagini diffuse dai media israeliani, il razzo non ha causato feriti ma ha danneggiato seriamente la proprietà, sventrandone una parte. L’IDF ha dichiarato di aver individuato le due zone di lancio nel territorio palestinese. Una postazione si trova a 40km dalla Striscia di Gaza. Il secondo razzo è invece stato sparato dal mare ed è caduto a poca distanza dalla costa della grande città appartenente all’area di Tel Aviv.
Come riporta il The Times of Israel, gli attacchi terroristici su Beer Sheva sono rari e la recente offensiva palestinese rientrerebbe in una possibile escalation del conflitto israelo-palestinese. L’aggressione si è però concretizzata dopo che il ministero israeliano della Difesa aveva dichiarato di voler colpire importanti target a Gaza per interrompere la crescente violenza.
Le sirene si sono attivate alle 3.40 a.m. e i residenti hanno riferito di aver percepito una grossa esplosione. Era la detonazione del razzo che ha colpito il territorio israeliano. Dopo l’attacco terroristico, i medici hanno soccorso 5 persone in stato confusionale e in preda al panico. La croce rossa israeliana, il Magen David Adom, ha infatti prestato aiuto a una madre con tre figli. La donna ha riportato un leggero trauma alla testa, causato da una caduta, mentre stava raggiungendo il rifugio antimissile insieme ai suoi bambini poco dopo l’attivazione delle sirene. Poi è stata trasportata in ospedale per ulteriori accertamenti medici.
Dalla guerra di Gaza del 2014, solamente due razzi hanno colpito la città di Beer Sheva. Il precedente lancio di razzi è avvenuto il 9 agosto, quando un proiettile è atterrato in un campo a nord di Beer Sheba.