Netanyahu travolto dalle sue dichiarazioni su Hitler e il Gran Mufti

Israele

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netanyahuIl primo Ministro israeliano Beniamin Netanyahu ha reagito oggi alle critiche che si sono abbattute su di lui, dopo che aveva dichiarato che era stato il Grand Mufti di Gerusalemme Mohammed Amin al-Husseini ad aver dato a Hitler l’idea di sterminare il popolo ebraico negli anni ’30 del ‘900. “È una polemica assurda – ha dichiarato in una nota-. Non intendevo assolutamente assolvere Hitler dalla responsabilità della diabolica distruzione della comunità ebraica europea. Hitler è  stato il responsabile dello sterminio e della ‘soluzione finale’ di 6 milioni di ebrei, lui solo ha preso la decisione”.

Tuttavia, il Premier israeliano ha precisato che “sarebbe allo stesso modo assurdo ignorare il ruolo del Mufti, un criminale di guerra (…) nello sterminio degli ebrei d’Europa”. L’obiettivo del suo discorso era di “mostrare che i palestinesi venerano un uomo che ha incitato alla violenza contro gli ebrei, di cui perdura l’eredità anche oggi”.

Le parole incriminate
«Hitler – aveva detto Netanyahu martedì 20 ottobre al Congresso Sionista – all’epoca non voleva sterminare gli ebrei ma espellerli. Il Muftì andò e gli disse “se li espelli, verranno in Palestina”. “Cosa dovrei fare?” chiese e il Muftì rispose “Bruciali”». L’incontro si è verificato nel novembre del 1941 e, in effetti, Al-Husseini chiese che fosse impedito agli ebrei tedeschi di rifugiarsi in Palestina. Ma diversi campi di concentramento che prevedevano anche esecuzioni di massa erano operativi fin dal 1940, e la gassificazione di massa iniziò con l’operazione Reinhard, nell’estate del 1941.

Mufti-and-Hitler
Adolf Hitler e il Gran Muftì di Gerusalemme Mohammed Amin al-Husseini durante un incontro nel novembre del 1941

Le polemiche
Gli esperti della Shoah hanno reagito accusando Netanyahu di totale inaccuratezza storica. Il leader dell’opposizione Isaac Herzog ha replicato che la sua è «una pericolosa distorsione. Chiedo a Netanyahu di correggerla immediatamente perché minimizza la Shoah… E la responsabilità di Hitler nel terribile disastro del nostro popolo. Il figlio di uno storico dovrebbe essere preciso riguardo alla storia». Herzog ha poi precisato: «Il Gran Mufti diede l’ordine di uccidere mio nonno, il rabbino Herzog, e supportava attivamente Hitler. Ma c’era un solo Hitler, quello che ha scritto il malato “Mein Kampf”. E che nel 1939, quasi tre anni prima dell’incontro con al-Husseini, parlò al Reichstag presentando la Soluzione Finale».

A  reagire è stato anche il Centro Wiesenthal di Gerusalemme: «L’affermazione di Netanyahu è totalmente senza basi», ha spiegato all’agenzia Ansa il direttore Efraim Zuroff: «Che il Muftì spingesse sui nazisti e volesse l’invasione della Palestina è fuori discussione, ma Hitler non doveva essere convinto da nessuno».

Non ci è voluto molto perché arrivasse anche una reazione ufficiale palestinese. Il segretario generale dell’Olp Saeb Erekat ha sottolineato: «Lo Stato di Palestina denuncia le affermazioni in quanto moralmente indifendibili ed infiammatorie. Gli sforzi palestinesi contro il regime nazista sono profondamente radicati nella nostra storia».

Indignato anche Abu Mazen, che ha sottolineato: «Netanyahu ha esonerato Hitler del crimine contro gli ebrei in Europa e ha accusato il muftì di Gerusalemme? È Netanyahu a cambiare la storia, la storia del popolo ebraico».

Tuttavia, rimane indiscusso e scritto nella storia che Hitler e il Gran Muftì si incontrarono, come spiega bene il Times of Israel.