Il premier israeliano Beniamin Netanyahu

Netanyahu su Shoah: “se gli Alleati avessero bombardato i lager, si sarebbero evitati milioni di morti”

Israele

di Roberto Zadik

 

netanyahuMolti, fra studiosi, giornalisti e opinionisti e gente comune, a 73 anni di distanza dai tremendi massacri della Shoah dove persero la vita sei milioni di ebrei trucidati si sono ripetutamente chiesti se si potesse fare qualcosa per evitare un simile orrore, ancora oggi difficile da raccontare e da immaginare. Si poteva fermare questo orrore? Qualcuno poteva adoperarsi per impedire camere a gas e campi di sterminio?

Nel trentesimo anniversario dalla morte del grande Primo Levi, testimone e narratore di quei terribili anni e in occasione dell’annuale ricorrenza dello Yom Ha Shoah (Giorno dell’Olocausto), il sito Times of Israel pubblica l’intervento davvero forte del premier Benjamin Nethanyahu che, domenica 23 aprile ha tenuto un discorso a Yad Vashem.

Egli ha detto: “Se gli alleati angloamericani avessero bombardato i campi di sterminio nel 1942 si sarebbero salvati 4 milioni di ebrei”. Citando i nuovi documenti rinvenuti dalle Nazioni Uniti che evidenziano chiaramente come gli Alleati non intervennero pur essendo a conoscenza degli stermini che stavano avvenendo, il premier ha ribadito che “questi documenti hanno per tutti noi un tremendo significato e non solo gli ebrei ma anche altri milioni di persone non sarebbero morte. Il potere sapeva e non ha fatto niente per impedire l’accaduto”.

Nel suo lungo intervento il Primo Ministro ha più volte insistito sull’inerzia degli Alleati “mentre i nostri fratelli e sorelle finivano nei forni crematori soffermandosi sulle cause della Shoah come l’antisemitismo, l’indifferenza globale agli orrori e “la terribile debolezza del nostro popolo nella Diaspora”. Nonostante quello che è successo, sempre secondo Nethanyahu, l’antisemitismo è tutt’altro che scomparso e sarebbe ingenuo credere che esso possa svanire in futuro. “Esacerbato dall’odio proveniente dall’Oriente” ha ricordato “sospinto dall’Iran e dall’Isis esso continua e l’indifferenza globale persiste anche verso altri massacri, dal Biafra, alla Cambogia, dal Ruanda al Sudan, alla Siria”. “Ciò che è cambiato” ha aggiunto “è che ora gli ebrei ha un alleato forte disposto a proteggerli sempre che è Israele e la nostra gente ha imparato dall’Olocausto che solo i forti sopravvivono mentre i deboli vengono spazzati via”.

Il Primo Ministro, fra gli applausi, ha concluso che ” in tutto questo c’è una grande lezione anche per Israele che deve imparare che dobbiamo difenderci da soli contro ogni minaccia e ogni nemico”. Egli ha poi lanciato un avvertimento a “quelli che cercano di ucciderci che si mettono in pericolo da soli. Questa non è una provocazione o un’esagerazione. E’ quello che avverrà nel loro futuro e questo è il primo dovere di tutti i Primi Ministri israeliani”.