di Anna Balestrieri
Migliaia di persone si sono unite lungo il percorso, accompagnando la famiglia. Non solo amici e parenti, ma cittadini da tutto il paese si sono radunati per esprimere il proprio dolore e la propria solidarietà, esponendo striscioni con la scritta “scusa”. Strazianti i discorsi del marito e della famiglia e amici nella cerimonia al Kibbutz Nir Oz dove sono stati seppelliti.
La tragedia della famiglia Bibas ha toccato profondamente l’intera nazione, unendo persone di ogni estrazione sociale in un momento di lutto collettivo. Striscioni, fiori e bandiere hanno accompagnato il corteo, mentre le voci di chi era presente si univano in un unico messaggio: il loro ricordo non sarà dimenticato.
Il corteo funebre
L’intero paese si è stretto attorno alla famiglia Bibas in un ultimo, commosso saluto, accompagnando il corteo funebre che da Rishon LeZion ha attraversato le strade tra dolore e raccoglimento.
Il corteo funebre è partito da Rishon LeZion, attraversando le strade tra una folla commossa che ha voluto rendere omaggio a Shiri Bibas e ai suoi due bambini, Kfir e Ariel. Migliaia di persone si sono unite lungo il percorso, accompagnando la famiglia fino al Kibbutz Nir Oz, dove si è svolto il funerale privato e poi una cerimonia di saluto. Non solo amici e parenti, ma cittadini da tutto il paese si sono radunati per esprimere il proprio dolore e la propria solidarietà, esponendo striscioni con la scritta “scusa”. Gli edifici istituzionali si sono colorati d’arancione in memoria dell’inconfondibile colore dei capelli dei bambini trucidati da Hamas.
Il dolore della sorella di Shiri Bibas: “Chiedo perdono a nome della nostra leadership”
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Dana Silberman Sitton, sorella di Shiri, ha espresso parole di dolore e rimpianto: “Voglio chiedervi perdono a nome della nostra leadership e del nostro esercito, che non erano lì per voi quel giorno e che hanno impiegato troppo tempo a riportarvi a casa”.
Silberman Sitton, i cui genitori sono stati uccisi il 7 ottobre, ha rivolto un pensiero ai suoi cari: “Abbracciate mamma e papà per me e vegliate su di noi. Mandateci forza per allontanare il male dal mondo e lasciare spazio solo alla bontà”.
Ha poi affermato che Hamas non riuscirà nel suo intento: “Non ci sconfiggeranno, non ci spezzeranno. Anzi, il loro piano è fallito, perché ci siamo uniti, siamo diventati più forti e ora siamo invincibili. Hanno perso loro”.
La critica della cognata Ofri Bibas: hanno preferito la vendetta a salvarvi
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“Non si può parlare di perdono senza prima indagare sulle responsabilità e senza che chi di dovere ammetta i propri errori. Questa tragedia non sarebbe mai dovuta accadere e non dovrà mai più ripetersi”, ha dichiarato.
“Potevano salvarvi, ma hanno preferito la vendetta. Abbiamo perso. La nostra immagine di vittoria non esisterà mai”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza di non dimenticare mai il valore della vita umana e di non lasciare nessuno indietro.
Durante il funerale di Shiri Bibas e dei suoi due figli, la cognata Ofri Bibas Levy ha espresso il suo dolore: “Per sedici mesi ho parlato di voi ovunque. Anche se ogni parola aumentava la sofferenza e la nostalgia, vi manteneva vivi nei nostri cuori. Com’è possibile che ora non siate più qui?”.
Ha aggiunto che il tempo trascorso dal tragico sabato in cui sono stati rapiti non ha portato alcuna risposta: “Nulla ha senso, tutto sembra ancora irreale”. Ofri ha ricordato Shiri come “la compagna perfetta per Yarden, amorevole, sensibile e premurosa”.
“Saranno sepolti insieme, così come Shiri abbracciava sempre i suoi figli”
Durante la cerimonia funebre, Carmit Palty Katzir, residente di Nir Oz, ha annunciato che Shiri Bibas e i suoi due bambini, Kfir e Ariel, verranno sepolti in una sola bara.
“Rimarranno fianco a fianco, proprio come Shiri stringeva i suoi figli fino all’ultimo momento di quella giornata maledetta”, ha detto Katzir.
Ha poi riportato il messaggio della famiglia Bibas e Silberman, che ha chiesto di non dimenticare gli altri ostaggi ancora prigionieri a Gaza e di continuare a lottare per il loro ritorno.
L’addio di Yarden Bibas: “Mi amor, non sono mai stato così vicino a te dal 7 ottobre, e non posso né baciarti né abbracciarti, e questo mi spezza!”
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Yarden Bibas, marito di Shiri e padre di Ariel e Kfir, ha preso la parola per dare l’ultimo addio ai suoi cari.
“Mi amor”, ha iniziato con voce spezzata, “ricordo la prima volta che ti ho chiamata così. Era all’inizio della nostra storia e non volevo dire subito ‘ti amo’, ma la verità è che già allora ti amavo”.
“Penso a tutti i momenti che abbiamo vissuto insieme: la nascita di Ariel e Kfir, le nostre lunghe conversazioni nei caffè, la bellezza della nostra vita familiare. Mi mancano terribilmente quei giorni”, ha continuato.
Rivolgendosi ai suoi figli, ha ricordato: “Ariel, tu mi hai reso padre, mi hai insegnato cosa conta davvero nella vita. Kfir, pensavo che la nostra famiglia fosse già perfetta, ma tu l’hai resa ancora più speciale”.
“Spero che non siate arrabbiati con me per non avervi protetto abbastanza”, ha detto tra le lacrime. “Mi dispiace non essere riuscito a salvarvi, ma voglio che sappiate che vi amo immensamente e che mi mancate ogni giorno”.
“Non esistono parole per descrivere questa tragedia”
Infine, Avinoam Bloomkrantz, rappresentante del Kibbutz Nir Oz, ha preso la parola per commemorare Shiri e i suoi bambini.
https://www.youtube.com/watch?v=IF8jPFdJShA
Il discorso integrale di Yarden Bibas
Ricordo la prima volta che ti ho detto “Mi Amor”, all’inizio della nostra relazione. Mi dicesti di dirlo solo se fossi stato certo di amarti, e di non dirlo a caso.
Allora non l’ho detto perché non volevo che pensassi che avessi fretta di dire “ti amo”. Ma Shiri, ti confesso che ti amavo già quando ho detto “Mi Amor”.
Shiri, ti amo e ti amerò sempre!
Shiri, tu sei tutto per me!
Sei la moglie e la madre migliore che ci sia.
Shiri, sei la mia migliore amica.
Mishmish, chi mi aiuterà a prendere decisioni ora? Come faccio a prendere decisioni senza di te?
Ti ricordi la nostra ultima decisione?
Nella stanza sicura, ti ho chiesto se dovevamo “combattere o arrenderci”. Tu mi hai detto di combattere e io ho combattuto.
Shiri, mi dispiace di non averti potuto proteggere. Se avessi saputo cosa sarebbe successo, non avrei sparato.
Penso a tutto quello che abbiamo passato insieme, e ci sono così tanti bei ricordi.
Ricordo le nascite di Ariel e Kfir. Ricordo i giorni in cui ci sedevamo a casa o in un caffè, solo noi due, a parlare di tutto… Era così divertente, mi manca ed è qualcosa che desidero ardentemente.
La tua presenza mi manca moltissimo.
Voglio raccontarti tutto quello che sta succedendo nel mondo e qui nel Paese.
Shiri, tutti ci conoscono e ci amano. Non puoi immaginare quanto sia surreale tutto questo caos.
Shiri, le persone mi dicono che saranno sempre al mio fianco, ma non sono te. Quindi, per favore, resta con me e non andare lontano!
Shiri, non sono mai stato così vicino a te dal 7 ottobre, e non posso né baciarti né abbracciarti, e questo mi spezza!
Shiri, ti prego, veglia su di me…
Veglia su di me perché non prenda decisioni sbagliate. Veglia su di me per evitare le cose brutte e per proteggermi da me stesso. Veglia su di me perché non cada nell’oscurità.
Mishmish, ti amo!
Chuki (Ariel)
Mi hai reso padre. Hai fatto di noi una famiglia.
Mi hai insegnato cosa è veramente importante nella vita e la responsabilità.
Il giorno in cui sei nato, sono cresciuto in un istante, grazie a te. Mi hai insegnato molto su me stesso e voglio ringraziarti.
Quindi, grazie, amore mio.
Ariel, spero che tu non sia arrabbiato con me per non essere stato in grado di proteggerti come avrei dovuto e per non esserci stato per te. Spero che tu sappia che ho pensato a te ogni giorno, ogni minuto.
Spero che tu ti stia divertendo in paradiso. Sono sicuro che stai facendo ridere tutti gli angeli con le tue sciocchezze e le tue imitazioni. Spero che ci siano tante farfalle da osservare, proprio come abbiamo fatto noi durante i nostri picnic.
Chuki, fai attenzione quando scendi dalla nuvola, non calpestare Tony…
Insegna a Kfir tutte le tue imitazioni e fai ridere tutti lassù.
Ariel, ti voglio bene “più al mondo, sempre al mondo”, proprio come dicevi a noi.
Poofik (Kfir)
Non ho mai pensato che la nostra famiglia potesse essere più perfetta, ma poi sei arrivato tu e l’hai resa ancora più perfetta…
Ricordo la tua nascita. Ricordo che a metà del parto l’ostetrica ha interrotto tutto e noi ci siamo spaventati, pensando che qualcosa fosse andato storto, ma lei voleva solo dirci che avevamo un altro rosso. Io e la mamma abbiamo riso e siamo stati felici.
Hai portato più luce e gioia nella nostra piccola casa. Sei arrivato con il tuo sorriso e la tua risata dolce e accattivante e io ne sono diventato subito dipendente!
Era impossibile non rosicchiarti in continuazione.
Kfir, mi dispiace di non averti protetto meglio, ma voglio che tu sappia che ti voglio tanto bene e che mi manchi profondamente!
Mi manca mordicchiarti e sentirti ridere.
Mi mancano i nostri giochi al mattino, quando la mamma mi chiedeva di badare a te prima di andare al lavoro. Ho amato così tanto quei piccoli momenti e oggi mi mancano più che mai!
Kfir, ti amo più di ogni altra cosa al mondo, sempre al mondo!
Ho ancora tante cose da dirti, ma le conserverò per quando saremo soli.