di Sofia Tranchina
Giovedì 26 gennaio mattina l’esercito israeliano ha condotto un raid a Jenin, Cisgiordania, per sventare un imminente attacco terroristico da parte di un’ala locale del gruppo terroristico della Jihad Islamica Palestinese.
Il raid ha avuto luogo solo in seguito ad accurate informazioni fornite all’esercito dall’agenzia di sicurezza dello Shin Bet: «questa cellula era una bomba a orologeria», spiega un ufficiale dell’IDF al Times of Israel: «gli uomini ricercati erano già stati coinvolti in recenti attività terroristiche e sono accusati di aver partecipato ad attacchi a fuoco contro l’IDF».
«Durante il tentativo di arrestarli, i ricercati hanno aperto il fuoco contro le nostre forze», spiegano i militari che erano presenti.
Tre membri sono rimasti uccisi nello scontro, tra cui il 26enne Izzidin Yassin Salahat, identificato dai media palestinesi come membro del gruppo terroristico Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, mentre un quarto membro si è consegnato ed è stato arrestato.
Un tweet di fonte palestinese recita: «Il poliziotto combattente palestinese Izz al-Din Salahat, il cacciatore di Dudufin, è stato martirizzato dopo aver scoperto le forze speciali sioniste nel campo di Jenin e aver ingaggiato uno scontro armato con loro a distanza zero, ottenendo ferite e morti tra il nemico, ed è salito a Dio come un martire, un martire».
Durante l’operazione, durata in totale tre ore, altri arabi palestinesi armati, alcuni dei quali militanti della Brigata Jenin, hanno preso parte agli scontri attaccando i soldati israeliani, sparando contro le truppe e facendo esplodere ordigni esplosivi, come ha confermato la stessa Jihad Islamica Palestinese.
Diversi veicoli dell’IDF sono stati danneggiati e hanno richiesto l’intervento di un carro attrezzi, mentre un drone israeliano è stato abbattuto.
Secondo il ministero della Sanità palestinese, sono morti un totale di nove arabi palestinesi durante gli scontri, e altri venti sono rimasti feriti. Inoltre, alcuni gas lacrimogeni sono entrati anche nel reparto pediatrico dell’ospedale lì vicino.
«L’occupazione pagherà un prezzo per il massacro che ha commesso», ha incitato al-Arouri, un responsabile di Hamas. La stessa notte infatti sono partiti dei razzi da Gaza contro il sud di Israele, intercettati e distrutti dall’Iron Dome.
L’operazione fa parte della controffensiva antiterrorismo dell’IDF in Cisgiordania settentrionale per far fronte alla serie di attacchi che hanno provocato l’assassinio di 31 israeliani nel 2022.
In seguito all’operazione a Jenin, si sono verificati due attacchi terroristici a Gerusalemme venerdì sera e sabato mattina.
Foto: Afp