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«In questo viaggio ho potuto apprezzare la conoscenza che il Sindaco Giuliano Pisapia ha della situazione israelo-palestinese. Il fatto che avesse già visitato Israele e i territori palestinesi più volte in passato, e che avesse anche preso parte a viaggi professionali con giuristi locali, senza dubbio gli ha permesso di avere una preparazione storico-politica approfondita per affrontare i numerosi colloqui con la sensibilità e le parole giuste ad ogni incontro».
Così commenta Ruggero Gabbai, regista e consigliere comunale che ha accompagnato il sindaco Pisapia nel suo viaggio, dal 9 al 12 settembre, in Israele e territori palestinesi. Della delegazione comunale ha fatto parte, tra gli altri anche il consigliere Fabrizio de Pasquale, mentre all’organizzazione hanno collaborato il direttore delle relazioni internazionali Roberto Sant’Aniello, Sara Cristaldi per l’ufficio stampa esteri, Marco Grandi della cooperazione internazionale e Marta Mancini dell’uffico relazioni internazionali. Ma anche esponenti della Comunità ebraica hanno accompagnato il sindaco: il presidente Walker Meghnagi, Daniele Nahum e Rami Galante.
La missione del Sindaco Giuliano Pisapia inizia con un fuori programma: l’incontro in aereo con Presidente dello Stato Ebraico Shimon Peres. Hanno scambiato qualche parola sulla difficoltà di far ripartire il dialogo tra israeliani e palestinesi, nonché sulla città di Milano, che Peres ben conosce.
Con l’ambasciatore italiano Francesco Talò e Simonetta della Seta c’è stato il primo incontro ufficiale a Gerusalemme alla Sinagoga italiana, per incontrare gli italkim. Sergio Della Pergola e Walker Meghnagi hanno qui tenuto un discorso di saluto e di presentazione della realtà di origine italiana in Israele.
La visita del sindaco Pisapia ha spaziato a tutto campo in alcune giornate davvero intense in cui ha fatto la spola tra Israele e territori palestinesi. C’è stato l’incontro con i bambini del villaggio beduino nel deserto fuori Gerusalemme; la loro scuola “Baboo School”, interamente realizzata con materiale riciclabile è stata costruita in collaborazione con la NGO italiana “Vento di Terra”.
Poi la delegazione si è spostata a Ramallah, dove Pisapia ha potuto incontrare il suo omologo, Janet Michael una donna molto intraprendente ed energica con cui ha scambiato opinioni sulla situazione politica mediorientale.
Alla Muqata, residenza del Presidente Abbas, si è svolto l’incontro con il capo di gabinetto Hussein Al-Araj, con uno scambio di idee con tutti gli esponenti della delegazione italiana sul rinnovamento del programma PMSP (Programma di sostegno alle Municipalità in Palestina). Era presente anche il ministro del turismo Roula Maaya’h, con cui si è discusso di EXPO. Inoltre Pisapia ha potuto salutare caldamente l’ex rappresentante palestinese a Roma Nemer Hammad.
A Betlemme, città gemellata con Milano, Giuliano Pisapia ha incontrato il suo omologo Victor Bataresh, il quale non ha perso l’occasione per ribadire come l’occupazione israeliana e il muro stiano creando difficoltà alla popolazione; ma ha poi chiesto anche ai governanti occidentali di combattere l’espansione dei fratelli musulmani, a suo giudizio molto pericolosi per la stabilità dell’intera regione. Il sindaco di Betlemme è di religione greco-ortodossa, ma quest’ultima affermazione è apparsa strana dopo aver saputo dal corrispondente della RAI Pagliara che lo stesso Bataresh è stato eletto con numerosi voti di Hamas.
Dopo la visita alla chiesa della Natività, guidata da padre Hibrahim, la delegazione si è recata al centro culturale italiano palestinese IPCP (Italian Palestinian Cultural Point), gestito da Arci, che propone attività culturali e di formazione giovanile. Il sindaco ha poi consegnato personalmente gli attestati ai ragazzi che hanno seguito il corso di animazione e video. A fine giornata, Pisapia ha incontrato i ragazzi del centro Giovanni Paolo II che studiano lingua italiana per poter frequentare le nostre università, in particolare quella di Perugia.
Il programma della terza giornata ha riportato Pisapia in Israele, con una visita alla “The Library” nel pieno centro di Tel Aviv; lì il sindaco ha conosciuto i ragazzi che hanno l’opportunità di sfruttare questo luogo e tutte le sue facilities, sia a livello di computer sia di uffici che vengono messi a disposizione per 4-6 mesi dal comune a chi dimostra una buona idea e per iniziare una star-up company; uno dei successi storici di questa Library è stata la creazione da parte di due giovani di ICQ (uno dei primi istant messaging), comprata da AOL per 287 milioni di dollari.
Poi la delegazione milanese ha visitato la nuova ala del museo di arte moderna di Tel Aviv, cui è seguito un incontro con il ministro israeliano degli enti locali e cooperazione internazionale, Silvan Shalom, che ha ribadito l’amicizia tra Israele e Italia, sottolineando come l’Italia sia uno dei Paesi europei più vicino a Israele sia politicamente sia economicamente. Non è un caso che lo scambio economico tra i due Paesi sia in continuo aumento.
Giuliano Pisapia ha poi incontrato il sindaco di Tel Aviv, Ron Huldai: hanno deciso di incontrarsi a pranzo in un caratteristico ristorante di Yafo, discutendo su come Tel Aviv possa aver uno scambio ancora più stretto e proficuo con Milano. Si è parlato dei monopattini elettrici, del BikeMI e della situazione politica in generale. Tel Aviv è una delle città gemellate con cui Milano mantiene i più stretti rapporti; l’auspicio di entrambe le istituzioni, in vista dell’EXPO 2015, è stato di poter creare opportunità ancora maggiori di scambio e di nuove idee per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Anche dal punto di vista culturale non manca una grande affinità rispetto all’Opera, alla musica sinfonica e ai musei di arte contemporanea.
A Gerusalemme la delegazione milanese ha visitato il museo della Shoah di Yad Vashem dove Giuliano Pisapia in una toccante cerimonia ha alimentato la fiamma del ricordo e della memoria. Sempre a Gerusalemme si è tenuto l’incontro più importante con le autorità al Ministero degli Esteri, con il vice-ministro Daniel Ayalon; ha parlato dello scambio economico, della preparazione del padiglione israeliano e dei temi inerenti all’EXPO: energia per la vita e nutrizione del pianeta. Il sindaco Pisapia ha enfatizzato la volontà di cooperare con l’industria high-tech israeliana che resta un’eccellenza mondiale e si è detto sicuro che sui grandi temi dell’agricoltura e dell’acqua, Israele possa dare il suo supporto per innovazione ed esperienza. In serata, a Tel Aviv, a casa dell’ambasciatore piacevoli incontri con varie personalità del mondo israeliano e italiano dell’arte, della cultura, dell’economia e della sicurezza, tra cui il regista Amos Gitai, la cantante Noa, Udi Bechor dell’MTRS Security e altri ancora.
L’ultimo incontro sul versante palestinese, a Ramallah, con il ministro del governo locale Kaled Al Qawasmi e il suo staff. Poi con il primo ministro palestinese Salam Fayyad. Pisapia ha colto l’occasione per enfatizzare il senso di calma che si respira rispetto a un visita privata risalente a più di quattro anni fa.
Ramallah è una città ben organizzata dove ci sono molte nuove costruzioni. Il primo ministro Al Fayyad resta una delle autorità che sembra voler ancora credere in un possibile dialogo con Israele. Mentre il ministro della cultura palestinese Siham Barghouti ha criticato fortemente l’occupazione israeliana, la “giudeizzazione” di Gerusalemme e l’oppressione militare. Quando il sindaco Pisapia ha suggerito di fare a Milano una settimana del dialogo culturale tra israeliani e palestinesi nel 2013, è ironicamente scoppiata a ridere: «Non ci sono le condizioni», ha detto.