di Nathan Greppi
L’intervista ad Avigdor Lieberman sul quotidiano palestinese Al Quds, al centro delle polemiche
Al-Quds, il quotidiano più letto nei Territori Occupati, è stato fortemente contestato dai suoi stessi lettori negli ultimi due giorni. Il motivo? Ha pubblicato un’intervista al Ministro della Difesa Israeliano Avigdor Lieberman.
Le polemiche hanno avuto inizio quando il quotidiano, fondato nel 1951 e con sede a Gerusalemme Est, ha deciso di intervistare Lieberman su numerose tematiche, e in particolare sul processo di pace e sulla possibilità di una nuova guerra con Gaza. L’intervista, condotta dal giornalista palestinese Muhammad Abu Khdeir, è stata pubblicata lunedì 24 ottobre. In essa, Lieberman affermava di non voler distruggere Gaza, ma solo il governo di Hamas.
Secondo il Jerusalem Post, la rabbia dei palestinesi è stata tale che il governo di Hamas sta considerando la possibilità di bloccare la distribuzione del quotidiano nella Striscia di Gaza. “Ciò che il giornale ha fatto è inaccettabile e ingiustificabile sia a livello professionale che nazionale” ha dichiarato Salama Marouf, capo dell’ufficio stampa governativo di Gaza.
Una reazione analoga è venuta anche dal Sindacato dei Giornalisti Palestinesi, che martedì 25 ottobre ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Il Sindacato dei Giornalisti Palestinesi disapprova fortemente ciò che Al-Quds ha fatto, intervistando il ministro dell’esercito israeliano occupante, Avigdor Lieberman. Il Sindacato dei Giornalisti non solo considera l’intervista un inaccettabile normalizzazione con l’occupazione, ma anche coordinamento con essa.”
Il Sindacato ha inoltra accusato il giornalista Abu Khdeir di aver condotto l’intervista per il proprio interesse: “Dopo aver esaminato l’intervista, alla quale il giornale ha dedicato un’intera pagina, il Sindacato dei Giornalisti ritiene che questa non era professionale […] Pertanto, è nostro diritto chiedere se la persona che ha coordinato e condotto l’intervista avesse degli interessi personali.” Ha infine concluso la propria dichiarazione chiedendo al quotidiano di presentare dei chiarimenti sia al Sindacato che ai suoi lettori.
A livello politico le critiche non sono venute solo da Hamas; infatti il Ministero dell’Informazione dell’ANP ha rilasciato una lunga dichiarazione in cui si dice deluso dal fatto che Al-Quds “possa concedere un podio a un assassino, riportare l’inaccettabile linguaggio e le parole usate da Lieberman.”
Nonostante le critiche, la redazione di Al-Quds si è rifiutata di fare marcia indietro, e lo stesso Abu Khdeir ha detto: “È inaccettabile che un quotidiano di 50 anni non possa condurre un’intervista con l’altra parte (senza suscitare critiche intense).” Ha inoltre affermato che il quotidiano è contrario alla normalizzazione dei rapporti con Israele, ricordando che il governo israeliano l’ha fatto chiudere per ben sei volte. Ha anche aggiunto che fare un’intervista non è diverso dal riportare dichiarazioni ufficiali del governo israeliano, cosa che altri quotidiani fanno ogni giorno.
“Non dovrebbero esserci problemi con un’intervista finché tutti i giornali pubblicano annunci dell’esercito, della polizia e del governo israeliani,” ha detto. “L’unica differenza questa volta è che la fonte era il quotidiano e non la stampa in ebraico”. Lo staff editoriale di Al-Quds ha fermamente appoggiato la decisione di condurre l’intervista e aveva persino licenziato uno dei suoi giornalisti, Ahmad Yousef, per essersi opposto a tale decisione.
Al giorno d’oggi capita raramente che dei giornalisti palestinesi intervistino di persona politici o militari israeliani. Tuttavia, nel periodo che va dal processo di pace negli anni ’90 all’inizio della Seconda Intifada, sia Al-Quds che il quotidiano palestinese Al-Ayyam pubblicarono alcune interviste con politici israeliani.