di Ludovica Iacovacci
Nel giorno della vittoria del 47° inquilino della Casa Bianca, il Presidente Donald Trump, i missili dei terroristi di Hezbollah – o ciò che ne rimane durante la loro intercettazione in cielo da parte dei sistemi di difesa israeliani – raggiungono Tel Aviv. Colpire in questa significativa data la città, uno dei cuori pulsanti del Paese, è un messaggio politico di non arrendevolezza da parte dell’organizzazione terroristica di Hezbollah, sulla cui coscienza pesa il sangue sia di vittime israeliane sia americane.
Le sirene d’allarme hanno iniziato a suonare dalle 11:21, ora locale, per poi continuare durante il pomeriggio. Le forze di difesa israeliane hanno detto che la maggior parte dei 10 proiettili nella raffica mattutina è stata intercettata. Hezbollah ha dichiarato di aver lanciato missili contro una base militare (quella di Tzrifin) vicino all’aeroporto Ben Gurion, la principale porta internazionale di Israele. I media israeliani hanno riferito che un razzo ha colpito un’area vicina all’aeroporto, senza causare vittime ma creando una profonda voragine nell’asfalto. L’autorità aeroportuale ha dichiarato che la struttura continua a funzionare come di consueto: “L’aeroporto è aperto e funziona normalmente per arrivi e partenze” è stato riferito, seppur il tema degli scambi aerei da e per lo Stato ebraico stia suscitando non pochi problemi a causa della guerra.
L’economia di guerra si scrive nei cieli…
I rappresentanti delle compagnie aeree straniere in Israele hanno inviato una lettera al consulente legale del Comitato per gli affari economici della Knesset chiedendo una modifica alla legge sui servizi aeronautici. L’obiettivo dell’emendamento è rendere meno ingenti i danni subiti dalle compagnie aeree straniere a causa dalle interruzioni causate dalla guerra. Le compagnie aeree includono vettori low-cost e compagnie aeree legacy (tra cui firme come EasyJet, Wizz Air, Delta e British Airways). La legge attuale richiede alle compagnie aeree di risarcire i passeggeri per cancellazioni e modifiche dei voli e, se necessario, di trovare e pagare voli alternativi. Le compagnie lamentano che la legge sia inadatta per un tempo di guerra con emergenze prolungate. I requisiti normativi comportano che le compagnie aeree straniere sono costrette a cancellare voli, subire perdite significative e far fronte alle richieste dei passeggeri e in una situazione come quella attuale ciò si traduce in attività in Israele finanziariamente non redditizie. Le compagnie vogliono che la clausola di compensazione della legge sia sospesa: il pensiero alla base è che se più compagnie aeree volano in Israele, seppur erodendo i diritti secondo la Aviation Services Law, ciò ripagherà perché sarà possibile volare.
…e si scrive per terra
Mercoledì 6 novembre un altro teatro di detriti è stato Ra’anana, a nord di Tel Aviv. In mattinata, il resto di un missile ha letteralmente centrato in un’automobile parcheggiata, frantumandone il parabrezza. “Questa è l’ennesima prova che Hezbollah spara intenzionalmente e ciecamente contro la popolazione civile israeliana”, scrive l’ambasciata di Israele in Italia sul profilo ufficiale di Instagram. Le sirene hanno suonato di nuovo anche poco dopo le 16:00 a est di Tel Aviv. L’IDF ha detto che erano causate da un singolo razzo che è stato intercettato.
Nella giornata l’allarme ha suonato nelle aree di Gush Dan e Sharon, tra cui Holon, Rishon Lezion, Hertzliya, Petah Tikva, Ramat Gan e Netanya, nell’Alta Galilea, a Rosh Pina, Hatzor Haglilit e Safed, tra le altre località. Nell’Alta Galilea, sono stati individuati circa 50 proiettili provenienti dal Libano. Alcuni sono stati intercettati e quelli caduti sono stati identificati. Verso le ore 16, quattro persone sono state ferite in un attacco missilistico a Moshav Avivim, nel nord di Israele.
Sivan Sadeh, un contadino di 18 anni di Kfar Masaryk, è stato ferito a morte mercoledì sera dalle schegge di un razzo sparato dal Libano. Il suo corpo è stato scoperto in un campo agricolo vicino al cimitero della città da un altro contadino. Secondo i servizi di emergenza del Magen David Adom (MDA), la vittima stava cercando riparo in un fosso quando uno dei 25 razzi lanciati da Hezbollah è esploso a pochi metri da lui. Il giovane è deceduto per le gravi ferite causate dalle schegge.
Attentato terroristico a Siloh, Binyamin
Sempre nel pomeriggio di mercoledì 6 novembre, una donna di 26 anni e un ragazzo di 16 anni sono stati leggermente feriti in un attacco di speronamento a Shiloh Junction nella regione di Binyamin. Il terrorista, sceso dal suo veicolo, ha tentato di pugnalare i civili con un cacciavite. È stato neutralizzato. Le forze di sicurezza si sono precipitate sulla scena. Gli EMT e i paramedici del MDA hanno curato le due vittime e le hanno portate all’ospedale Hadassah di Gerusalemme. L’esercito israeliano ha successivamente aggiornato: “A seguito del rapporto iniziale, un terrorista ha tentato di speronare i civili allo Shiloh Junction. Poi è uscito dal veicolo e ha tentato di condurre un accoltellamento. Il terrorista è stato eliminato. I soldati dell’IDF stanno attualmente operando nell’area”.