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Restano gravi le condizioni di Shimon Peres, 93 anni, dopo l’ictus che l’ha colpito la sera di martedì 13 settembre. Come spiega Times of Israel oggi 19 settembre, sei giorni dopo l’attacco i medici hanno ridotto l’anestesia e la respirazione artificiale: sembra anche che abbia alzato una mano e risponda ai comandi dei dottori. Le sue condizioni rimangono dunque serie, ma stabili
Come spiega Ynetnews, la mattina presto del giorno dopo è stato ricoverato allo Sheba Medical center sotto consiglio del suo medico perché si sentiva molto debole. Una prima TAC ha evidenziato un’emorragia celebrale, che ha spinto i medici a sedarlo e a mettergli un respiratore.
«Dovremo prendere alcune decisioni», ha detto il figlio Hemi parlando delle condizioni del padre: «Sono ore non facili per noi – ha aggiunto – e per tutta la famiglia». Il premier Benyamin Netanyahu ha detto in un primo commento che «tutto il popolo prega per lui».
Come riportato da Ynetnews, mercoledì mattina Yitzhak Kreiss, direttore del Sheba Medical Center, e Rafi Walden, medico personale e genero di Peres, dichiarano: “ha passato una notte tranquilla: le sue condizioni rimangono gravi, ma stabili. Nelle pause degli anestetici, si è dimostrato reattivo e attento a quello che gli dicevamo. Ci ha pure stretto la mano”.
L’ex presidente israeliano e Premio Nobel per la Pace nel 1994, prima del malore aveva registrato un videomessaggio rilanciato sulla sua pagina Facebook: “Qual è per voi il prodotto più bianco-azzurro (ossia israeliano) ? Per me – risponde – è l’insalata israeliana, i nostri frutti meravigliosi, la nostra industria eccellente e il high-tech molto avanzato. Sono fiero della industria israeliana. Il prodotto israeliano è il mio ‘Like'”. Poi aveva trovato anche il tempo per tenere una conferenza.
A gennaio di quest’anno Peres è stato ricoverato una prima volta per una leggera aritmia cardiaca e sottoposto ad angioplastica con l’allargamento di un’arteria; due settimane dopo nuovo ricovero per un piccolo attacco cardiaco. Rimessosi completamente, Peres fu dimesso dall’ospedale dopo cinque giorni.
Peres ha terminato il suo mandato da nono presidente dello stato di Israele nello scorso 2014 ma è rimasto molto attivo e presente nella politica israeliana. La sua ong, il ‘Centro Peres per la pace’ – che si trova a Giaffa – è uno dei punti fissi della politica di promozione della coesistenza tra arabi ed ebrei e dello sviluppo della pace in Medio Oriente. Nella sua lunga carriera politica – quasi 70 anni – è stato al centro della vita di Israele ed ha ricoperto negli anni gli incarichi più importanti: da ministro della difesa a premier.