Una visuale di Gerusalemme

Tensione in aumento in Israele. Poliziotto ferito in un attentato a Gerusalemme

Israele

di Anna Balestrieri

Un agente di polizia israeliano è stato accoltellato e gravemente ferito a Gerusalemme Est. L’aggressione è avvenuta vicino alla stazione della metropolitana leggera Shivtei Yisrael a Gerusalemme. La polizia ha riferito che l’aggressore è stato colpito da colpi di arma da fuoco dopo un inseguimento. L’agente di polizia è stato portato all’ospedale Sha’are Zedek.

La tensione sta crescendo in Israele e in Cisgiordania in questi giorni mentre continua la guerra al nord e a Gaza.

Il caso di Netanya
È di sabato 28 ottobre l’indignata protesta di un gruppo di residenti ebrei a Netanya. I manifestanti hanno accusato gli studenti arabo-israeliani di un dormitorio universitario della città di aver disturbato una cerimonia di preghiera dello Shabbat all’inizio della giornata, con lanci di uova e musica a tutto volume. Nel corso della serata, un gruppo numeroso di manifestanti del quartiere a prevalenza ortodossa si è radunato davanti ai dormitori del Netanya Academic College, intonando slogan come “morte agli arabi” e “Mohammad è morto”.

Alcuni di loro hanno cercato di entrare nell’edificio, come documentato da un video dell’evento. Il college, in una dichiarazione ufficiale, ha affermato che le notizie diffuse sui social media riguardo a studenti arabi che avrebbero esposto bandiere palestinesi e suonato musica ad alto volume sono state esaminate dalla polizia e giudicate infondate, riconoscendo tuttavia che, nelle prime ore del mattino, “due uova sono state lanciate contro i fedeli che uscivano dalla sinagoga vicino ai dormitori degli studenti”, e la polizia è dovuta intervenire.

In Cisgiordania
La polizia militare israeliana ha arrestato lunedì un soldato dell’IDF sospettato di aver sparato sabato a un palestinese che stava raccogliendo le olive nella zona di Nablus. Il soldato, in congedo dall’esercito, è sospettato di aver sparato al petto a Bilal Salah, un uomo di 40 anni. Adi Kedar dell’organizzazione pro-coloni Honenu ed avvocato difensore dell’imputato, ne ha chiesto l’immediato rilascio dalla custodia, affermando che il suo assistito ha risposto ad un attacco alla sua famiglia. Lo zio del defunto ha rimarcato la tensione nell’area e i tentativi degli agricoltori di concentrare la raccolta il sabato, “quando ci sono meno coloni in giro”.

La posizione degli Stati Uniti
Mercoledì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è espresso contro gli attacchi di ritorsione dei coloni israeliani contro i palestinesi in Cisgiordania in seguito agli attacchi di Hamas contro Israele del 7 ottobre.
Biden ha affermato che gli attacchi dei “coloni estremisti” equivalgono a “versare benzina” sugli incendi che già divampavano in Medio Oriente dopo l’attacco di Hamas.
“Deve finire. Devono essere ritenuti responsabili. Deve finire adesso” , ha detto Biden all’inizio di una conferenza stampa con il primo ministro australiano Anthony Albanese.