di Sofia Tranchina
Tel Aviv, l’‘oasi occidentale’ del Medio Oriente, colpita da un attacco terroristico in pieno centro città, all’incrocio tra Dizengoff e Ben Gurion, giovedì notte.
Un terrorista arabo palestinese si è avvicinato in serata a tre amici che si stavano recando al matrimonio di un amico comune, e ha iniziato a sparare mirando alle loro teste.
L’attacco è avvenuto davanti a un caffè usualmente molto animato la sera, in particolare di giovedì, quando i giovani escono per rilassarsi in quanto il giorno seguente è spesso un giorno non lavorativo.
I tre feriti, Rotem, Or e Michael, sono stati portati dal Magen David Adom all’Ichilov Medical Center, dove i primi due, come raccontato dai medici al Times of Israel, «stanno lottando per la vita».
Michael, invece, in condizioni moderate, ha raccontato: «il terrorista ci è corso incontro e mi ha sparato, ma fortunatamente il proiettile mi ha colpito sulla guancia e non in testa. I miei amici sono stati feriti alla testa, pregate per loro».
Diverse riprese dalle telecamere in strada mostrano chiaramente il momento dell’attacco, in cui il terrorista, con una giacca nera, camina svelto incontro ai tre amici ed estrae la pistola. Dopo aver sparato alle loro teste, ha cercato di fuggire, ma un civile armato, un soldato in riserva dell’IDF, e due agenti di polizia sono riusciti a fermarlo e neutralizzarlo.
Un testimone oculare dell’attacco ha detto a Ynet: «ho visto un terrorista e mi sono nascosto. Ho visto poliziotti correre verso l’angolo dell’edificio. Tra di loro è iniziata una sparatoria. È uscito da dietro l’edificio e lo hanno neutralizzato».
Come dichiarato dal capo della polizia israeliana Kobi Shabtai, è stato solo grazie alla rapida reazione degli individui armati presenti sul luogo che si è evitata una tragedia di dimensioni ancora peggiori: «abbiamo avuto molta fortuna qui. La rapida reazione dei poliziotti e dei cittadini sul sito ha impedito l’omicidio di centinaia di persone».
Il terrorista è stato identificato nel 23enne Mutaz Salah al-Khawaja, un arabo palestinese della città di Ni’lin (Cisgiordania).
Al-Khawaja faceva parte del braccio armato del gruppo terroristico Hamas ed era già stato incarcerato due volte. Non sono ancora stati rilasciati i dettagli di come sia riuscito ad entrare in Israele pur non avendo il permesso di ingresso.
Come riferito in un comunicato, le forze israeliane sono entrate nella notte nella città di Ni’lin, dopo che il ministro della Difesa Yoav Gallant ha ordinato alle forze della difesa di iniziare immediatamente i lavori per demolire la casa del terrorista.
I.K., un cittadino di Tel Aviv che vive a pochi passi dall’incrocio in cui è avvenuto l’attentato, ci ha raccontato: «è quel che è, purtroppo ci si abitua anche a questo. Ma mi ha ricordato la sensazione di panico che ho avuto dopo l’attacco dell’anno scorso sempre a Tel Aviv, quando mi sono convinto ad acquistare un’arma civile». «La situazione qui è veramente folle», aggiunge O. N.