di Ilaria Ester Ramazzotti
“Quattro tombe di 4 mila anni fa anni stanno per essere distrutte insieme ad altri antichi reperti risalenti all’età dei Patriarchi, incluso un sistema di acquedotti”, situati a Gush Etzion presso Netiv Ha’Avot, nel West Bank. Lo ha detto a JewishPress.com lo scorso 7 febbraio Yaron Rosenthal, direttore della Field School del kibbutz di Kfar Etzion. La scuola si occupa di organizzare visite culturali fra Gush Etzion, la Giudea e Gerusalemme.
Come deciso nel dicembre 2016 dalla Corte Suprema israeliana, il quartiere di Netiv Ha’Avot sta per essere distrutto poiché alcune case si trovano su una striscia di terra, larga 40 centimetri, di proprietà privata dei cittadini dell’Autorità Palestinese. In conformità con l’ordine, i soldati dell’IDF hanno portato sul posto dei bulldozer e altri macchinari pesanti.
“Nessuno ha effettuato alcuna indagine archeologica prima dei lavori – ha sottolineato Rosenthal -: tombe che hanno superato la prova del tempo per 4 mila anni stanno per essere distrutte”. “Antichi tumuli funerari simili a quelli trovati sul Monte del Tempio, denominati rojum, potrebbero essere stati demoliti”. Sebbene la scadenza per la demolizione di Netiv Ha’Avot non sia ancora arrivata, la distruzione nell’area da parte dell’IDF pare infatti già essere stata iniziata, provocando il danneggiamento di antichi sepolcri e reperti risalenti all’età del Bronzo Medio.
L’Ufficio del Primo Ministro, il Ministro della Difesa e il Ministro dell’Istruzione erano tutti d’accordo sul fatto che il lavoro non sarebbe ancora dovuto iniziare, riporta sempre JewishPress.com. Rosenthal ha chiesto all’Autorità per le Antichità Israeliane di fermare le demolizioni finché non verrà effettuato uno studio per conservare i resti archeologici rimanenti.