Trovate nell’ospedale a Khan Younis scatole mai aperte di medicine per gli ostaggi israeliani

Israele

di Redazione
Durante un’operazione militare nell’ospedale Nasser di Khan Younis, l’esercito israeliano ha trovato scatole di medicinali non aperte con i nomi degli ostaggi israeliani. Si tratta di medicine per trattamenti essenziali come inalatori per pazienti asmatici, farmaci per diabetici, iniezioni di insulina, glucometri, farmaci per malattie cardiache e pressione sanguigna, nonché trattamenti per infezioni intestinali e squilibri della tiroide.

Durante l’operazione sono state anche ritrovate molte armi e veicoli rubati il 7 ottobre nei villaggi attaccati dai terroristi.

Come riporta il Times of Israel, i pacchi sono stati trovati sigillati e non distribuiti, sollevando preoccupazioni circa il precedente accordo in base al quale il Qatar avrebbe distribuito medicine per gli ostaggi malati cronici. Non ci sono infatti ancora aggiornamenti sul fatto che i termini dell’accordo separato annunciato dal Qatar il 16 gennaio per la consegna di medicinali agli ostaggi siano stati rispettati. A partire dal 17 gennaio, i farmaci avrebbero dovuto essere forniti agli ostaggi in cambio di una grande quantità di forniture mediche e altri aiuti per gli abitanti di Gaza.

Come parte dell’accordo, Israele aveva richiesto prove visive che i farmaci in questione fossero arrivati ​​a ciascun ostaggio. La Croce Rossa, accusata di sottrarsi alla propria responsabilità di garantire assistenza medica agli israeliani rapiti, mai visitati in quattro mesi di detenzione, aveva rifiutato di essere coinvolta.

L’iniziativa dei parenti degli ostaggi per fare arrivare medicine

Come riferito da Channel 12 domenica 18 febbraio, i parenti degli ostaggi tenuti dai terroristi nella Striscia di Gaza hanno creato un gruppo WhatsApp subito l’8 ottobre per fare arrivare i farmaci per i loro cari nella Striscia, fornendo inoltre medicinali e macchine per la dialisi per i bambini di Gaza da includere nelle spedizioni.  Il 10 ottobre, ai funzionari sanitari della Striscia gestita da Hamas è stato fornito un elenco delle necessità mediche degli ostaggi. L’elenco è stato compilato con la collaborazione di quattro ospedali israeliani, ha riferito Channel 12.

Nella seconda fase dell’operazione i medicinali necessari sono stati acquistati in Germania, con il coinvolgimento della Romania.

Il rapporto afferma che le famiglie degli ostaggi hanno coinvolto rappresentanti dell’Unione Europea per aiutare nella missione e che, sebbene il Ministero degli Esteri israeliano fosse informato delle attività, non è stato coinvolto in nessuna fase. I farmaci sono poi arrivati ​​nell’enclave dall’Egitto, dove sono atterrati con aerei carichi di aiuti umanitari per Gaza inviati dall’Unione Europea. Il primo carico  è entrato nella Striscia di Gaza a metà novembre, mentre il secondo è stato trasferito alla fine di dicembre.

L’IDF sta ora lavorando per capire se tutti i farmaci trovati in ospedale provengono dalle spedizioni organizzate dalle famiglie, o se ce ne sono anche di quelli inviati nell’ambito dell’accordo ufficiale organizzato dalle autorità israeliane tramite il Qatar, che non si sa se abbiano mai raggiunto gli ostaggi.