Ucciso a Gerusalemme un ragazzo arabo. Si moltiplicano gli scontri

Israele

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Dopo avere seppellito i suoi ragazzi, ora in Israele si teme il rischio vendetta. Già dopo poche ore dai funerali un giovane palestinese di circa 16 anni, Mohammed Abu Khder, è stato sequestrato e ucciso e il suo cadavere è stato rinvenuto in un bosco a Gerusalemme, un’ora più tardi.

Ancora non si hanno notizie certe sulle dinamiche, ma  tutto lascia pensare che si tratti di una rappresaglia di ebrei ultraortodossi, come dimostrano anche le aggressioni e gli scontri di cui arriva notizia da Gerusalemme e da altre zone di Israele. Il giovane è stato bloccato all’alba nei pressi di una moschea nell’area di Beit Hanina, a Gerusalemme Est, ed è stato costretto a salire su un’automobile di colore nero.

Immediata la condanna dei leader israeliani e palestinesi. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha condannato lo «spregevole omicidio» e ha chiesto alle autorità investigative di lavorare nel più breve tempo possibile per individuare i colpevoli e le cause dell’incidente». Il presidente palestinese, Abu Mazen, gli aveva chiesto una ferma e pronta condanna, così «come noi», ha ricordato, «abbiamo condannato il sequestro e l’uccisione dei tre israeliani». Netanyahu ha lanciato inoltre un appello a tutte le parti: «Non fatevi giustizia da soli», ha affermato dopo un colloquio telefonico con il ministro della Pubblica sicurezza, Yitzhak Aharonovitch. «Israele è uno Stato di diritto e tutti devono rispettare la legge», ha aggiunto il premier, che ha chiesto al suo ministro di risolvere al più presto possibile il caso nell’evidente tentativo di abbassare la tensione.

Appresa la notizia della morte del ragazzino, circa 200 giovani palestinesi si sono scontrati con la polizia, lanciando pietre. Gli agenti hanno risposto con granate stordenti e proiettili di gomma e ha arrestato 47 persone. Quattro adolescenti israeliani sono stati arrestati nella notte a Gerusalemme per aver aggredito due palestinesi in centro.