di Redazione
Scoperto a Gaza City dall’IDF un centro top secret dell’Intelligence di Hamas sotto il quartier generale dell’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi del Vicino Oriente. Non è una trama di un film di spionaggio; la notizia è reale e l’hanno rivelata sabato le Forze di Difesa Israeliane e il Servizio di sicurezza Shin Bet. I militari hanno dichiarato di aver scoperto un sistema di tunnel di Hamas, che passava sotto un edificio dell’UNRWA, utilizzato come quartier generale centrale nella Striscia di Gaza. Lo spazio, secondo quanto emerso dalle indagini in corso, veniva usato dai militanti come sala di rifornimento elettrico. Negli uffici dei funzionari dell’Agenzia umanitaria sono state inoltre trovate anche armi.
Qui un’infografica sul ritrovamento della base di Hamas sotto la sede dell’UNRWA
Questa struttura sotterranea, tra le risorse più significative di Hamas, è stata scoperta sotto il complesso dell’ONU nel quartiere lussuoso di Rimal, come rivelato dagli interrogatori a prigionieri palestinesi. Dotata di sala elettrica, batterie industriali e alloggi per i terroristi che gestiscono i server dei computer, il data center è stato costruito in un punto non considerato da Israele né come area di controllo né come obiettivo pericoloso da colpire con un attacco aereo. Si tratta di una zona in cui l’IDF ha operato precedentemente, smantellando il battaglione locale di Hamas e ritirando le sue truppe, come riportato dai militari, i quali definiscono questa scoperta come una nuova prova dello sfruttamento da parte di Hamas della principale Agenzia di soccorso per i palestinesi.
«Il pozzo conduceva a un tunnel sotterraneo del terrore che fungeva da risorsa significativa per l’Intelligence militare di Hamas e passava sotto l’edificio che funge da quartier generale principale dell’UNRWA nella Striscia di Gaza», hanno precisato in una nota esponenti dell’esercito israeliano.
Dichiarazioni congiunte affermano che l’infrastruttura elettrica nel tunnel era collegata al quartier generale dell’Agenzia, indicando che le strutture dell’UNRWA fornivano elettricità nel sottosuolo. Inoltre, documenti e un deposito di armi nello stesso complesso delle Nazioni Unite hanno confermato che gli uffici erano stati effettivamente utilizzati anche dai terroristi di Hamas.
Immediata la reazione del direttore dell’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Philippe Lazzarini che sabato ha preso le distanze. Come riportato sul Times of Israel, l’alto funzionario ha respinto categoricamente qualsiasi coinvolgimento: «L’UNRWA non sapeva cosa ci fosse sotto il suo quartiere a Gaza», ha dichiarato, sottolineando che tali rapporti «richiedono un’indagine indipendente, al momento non praticabile data la situazione di guerra attiva a Gaza» e affermando che Israele «non ha informato ufficialmente l’UNRWA riguardo al presunto tunnel». Infine, secondo fonti, ha sottolineato che l’Agenzia non ha più visitato la sede da quando il personale è stato evacuato il 12 ottobre e non è a conoscenza di come la struttura possa essere stata utilizzata.
Altrettanto tempestive le dichiarazioni del ministro degli Esteri Israel Katz che ha chiesto le dimissioni immediate di Lazzarini e respinto le sue affermazioni come «non solo assurde ma anche un affronto al buon senso: le sue dimissioni immediate sono imperative», ha scritto su X, ex Twitter. Ha inoltre aggiunto che «la scoperta del profondo coinvolgimento del quartier generale dell’UNRWA a Gaza con Hamas, compreso il suo utilizzo per attività terroristiche e come punto di accesso ai tunnel del terrore, richiede un’azione immediata».
L’esercito israeliano ha invitato i giornalisti a visionare il tunnel lo scorso giovedì. Scortati dalle truppe dell’unità d’élite del genio militare Yahalom, dell’Unità Shaldag e di Hazan, sono entrati nella galleria lunga 700 metri e profonda 18 che, secondo quanto riportato dai militari, a volte si biforcava, rivelando stanze laterali. Individuato anche un ufficio con delle casseforti d’acciaio, precedentemente aperte e svuotate. Infine un piccolo bagno piastrellato con wc e rubinetto, una grande camera colma di server informatici e un’altra di batterie industriali con due piccoli veicoli al suo interno che, secondo i soldati, i militanti usavano per attraversare la rete di tunnel. L’esercito ha affermato che le forze hanno scoperto fucili, munizioni, granate ed esplosivi nella struttura, sostenendo che è stata utilizzata dai militanti di Hamas.
Come scrive anche l’Associated Press in un reportage dettagliato, l’IDF non ha dimostrato in modo definitivo che i militanti di Hamas operassero nei tunnel sotto la struttura dell’UNRWA, ma ha dimostrato che almeno una parte del tunnel correva sotto il cortile della struttura. I militari hanno dedotto che il quartier generale forniva elettricità ai tunnel. Il pozzo portato alla luce conduceva a un passaggio sotterraneo che, secondo le stime di un giornalista dell’Associated Press, si estendeva per almeno mezzo chilometro (quarto di miglio), con almeno 10 porte. All’interno di uno degli edifici dell’UNRWA, i giornalisti hanno visto una stanza colma di computer con cavi che si estendevano fino al terreno. I soldati hanno poi mostrato loro una stanza nel tunnel sotterraneo dove hanno affermato che i cavi erano collegati. Quella stanza sotterranea aveva una parete di armadi elettrici con pulsanti multicolori ed era fiancheggiata da dozzine di cavi. I militari hanno affermato che la stanza fungeva da hub per alimentare l’infrastruttura del tunnel nella zona.
UNRWA da mesi sotto accusa
La scoperta del tunnel ha segnato l’ultimo capitolo della campagna israeliana contro l’Agenzia umanitaria sotto attacco, che accusa di collaborare con Hamas. Nel mese scorso Israele ha accusato 12 membri del personale dell’UNRWA di aver preso parte al massacro del 7 ottobre da parte dei terroristi guidati da Hamas, che hanno ucciso 1.200 persone e preso 253 ostaggi nella furia omicida. Non solo: nei primi giorni di febbraio, le Nazioni Unite hanno istituito una commissione indipendente per esaminare la neutralità dell’UNRWA. Da quando le accuse sono diventate pubbliche alla fine del mese scorso, l’Agenzia ha visto molti dei suoi principali Paesi donatori annunciare il congelamento dei finanziamenti.
I palestinesi hanno accusato Israele di aver falsificato informazioni per infangare l’UNRWA, che impiega 13.000 persone nella Striscia di Gaza e che da anni rappresenta un’ancora di salvezza per la popolazione dipendente dagli aiuti. L’Agenzia gestisce scuole, cliniche sanitarie primarie e altri servizi sociali e distribuisce aiuti, descrivendo le sue attività come puramente umanitarie.
Quali sono le competenze dell’UNRWA?
A seguito del conflitto arabo-israeliano del 1948, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituito, con la risoluzione 302 dell’8 dicembre 1949, l’UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East), l’Agenzia per i rifugiati palestinesi del Vicino Oriente, organo sussidiario dell’Assemblea Generale Onu. L’UNRWA fornisce assistenza e soccorso, e realizza progetti a favore di circa 4,7 milioni di rifugiati palestinesi registrati che vivono in cinque aree, ossia Giordania, Libano, Siria, Cisgiordania e nella striscia di Gaza. Si tratta dell’unica Agenzia del sistema delle Nazioni Unite che si dedica ad aiutare esclusivamente i profughi provenienti da una specifica area. I servizi forniti dall’UNRWA riguardano gli ambiti di istruzione, salute, soccorso e servizi sociali. Circa 1,4 milioni di refugees, approssimativamente un terzo dei complessivi 4,7 milioni, vivono in 58 campi presso cui sono ubicati i servizi dell’UNRWA.
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(Foto: frame di video dell’IDF)