di Roberto Zadik
Saranno 26 le nuove pietre di inciampo che verranno posate a Milano tra il 19 e il 23 gennaio per ricordare altrettanti cittadini milanesi deportati e assassinati nei lager nazisti durante la seconda guerra mondiale (13 ebrei e 13 perseguitati politici). La notizia, già uscita settimana scorsa sui media, è stato annunciata ufficialmente lunedì 15 gennaio in una conferenza stampa nell’aula consiliare di Palazzo Marino.
“Sala: “Milano libera e antifascista”
È il momento di risottolineare il ruolo di Milano città libera e antifascista – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sala – Il nostro vuole essere un impegno corale e diffuso, che chiama all’impegno e che sprona la città a un certo tipo di ricordo e a una visione del futuro”.
“E’ il secondo anno di questa importante iniziativa nella quale le pietre sono un simbolo profondamente e diretto – ha continuato il primo cittadino -; specialmente nel momento molto delicato che stiamo vivendo dobbiamo far sentire la nostra voce riaffermando la memoria in un momento in cui non è consentito rilassarci contro razzismo e antisemitismo”.
Il primo cittadino ha poi ringraziato il Ministro Franceschini “per i 3 milioni stanziati dal Ministero che ci consentiranno di completare i lavori del Binario 21. Milano è sempre presente nella Memoria e queste Pietre lo dimostrano ancora una volta. Una di esse è dedicata alla Memoria di Giuseppe Pagano professore istriano e Rettore della Bocconi negli anni ’30 e grande personaggio e una pietra a suo nome sarà posta proprio davanti all’Ateneo in via Sarfatti. Dobbiamo puntare alle giovani generazioni e alle scuole e stiamo avviando una serie di iniziative e di progetti per questo”.
Nel mese di gennaio, nel capoluogo lombardo sono previste una serie di iniziative raccolte sotto il cappello “Milano è Memoria”, tra cui la un treno che ripercorre il viaggio dei deportati: esperienza pensata per i ragazzi delle scuole. Inoltre “sara completato il museo del Binario 21 grazie ai tre milioni concessi dal Mibact e per cui ringrazio il ministro Dario Franceschini”, ha infine sottolineato il sindaco Sala.
Liliana Segre: “Le pietre sono un omaggio agli ebrei e a chi si oppose”
“Milano è arrivata per ultima tra le città d’Europa, speriamo di colmare questa lacuna vergognosa per questa metropoli che di solito è la prima, politicamente parlando” ha sottolineato Liliana Segre (presidente dell’associazione che si occupa dell’iniziativa), esprimendo anche preoccupazione nel “rivedere le stesse derive di un tempo, che si presentano con altri volti ma sempre con l’odio”.
Liliana Segre ha ricordato: “da moltissimi anni parlo di Shoah e ho assistito personalmente a questo orrore che non deve essere dimenticato. Le pietre, secondo me sono divise in due, da una parte noi, che siamo stati portati nei lager come carne da macello, colpevoli solo di essere nati ebrei. Dall’altra quelle di chi si è schierato dalla parte più difficile, quella di opporsi alla crudeltà, dal razzismo e dall’odio dilaganti, scegliendo di stare dalla parte giusta e rischiando tutto per questo”. Nel suo intervento la Segre ha ricordato diversi punti importanti fra cui la figura dell’Avvocato Meda e la strumentalizzazione della parola eroe che “ormai ha perso il suo significato venendo affibiata a calciatori o cantanti”. “In tema di eroismo” ha detto “l’avvocato Meda è stato un esempio per tutti. Mio padre lo conobbe a San Vittore ed era un uomo coraggioso e onesto e uno strenuo oppositore del fascismo e incarcerato per questo”. L’ex deportara ha concluso: “ Le pietre sono un omaggio non solo a sei milioni di morti ma a tutti quelli che si sono opposti a questo orrore. Ricordo il mio papà che è stato ucciso a soli 43 anni e tutto questo è particolarmente sentito quest’anno che ricorre l’80esimo anniversario delle Leggi Razziali che iniziarono questo orrore”.
Cenati (Anpi): “L’antisemitismo è vivo e vegeto”
Presente anche il presidente dell’Anpi provinciale Milano Roberto Cenati, che ha rammentato il legame “tra la memoria della Shoah e l’impegno contro antisemitismo e razzismo ad 80 anni esatti dall’emanazione delle Leggi Razziali da parte del regime fascista”.
“L’appuntamento rappresentato dalla posa delle 26 pietre di inciampo riguardante politici ed ebrei deve indurci ad una profonda riflessione – ha continuato Cenati -. Il prossimo 27 gennaio ricorrerà il Giorno della Memoria e in quell’occasione sentiremo giustamente parlare dell’indifferenza che ha permesso la Shoah. Oggi dobbiamo dolorosamente constatare che quell’indifferenza continua ancora. L’antisemitismo è vivo e vegeto in Europa e si manifesta con frequenza sempre più preoccupante. Non accadeva nulla di simile, con tale intensità, dalla sconfitta del nazismo. Assistiamo a continui episodi di antisemitismo in Francia, in Polonia, in Svezia e recentemente anche nel nostro Paese. Ricordiamo tutti il vergognoso oltraggio alla memoria di Anna Frank. Il 9 dicembre scorso a Milano, nel corso di una manifestazione svoltasi in piazza Cavour, sono stati scanditi vergognosi slogan antisemiti. Si tratta del più grave episodio di antisemitismo in Italia di questi ultimi anni che ha costituito un odioso atto intimidatorio non solo nei confronti dei nostri concittadini ebrei, ma nei confronti di tutti noi e delle fondamenta stesse della nostra democrazia, riconquistata 73 anni fa dalla Resistenza italiana ed europea contro il nazifascismo. Noi tutti vogliamo ribadire con fermezza, nell’importante ricorrenza del Giorno della Memoria, lo stretto legame tra il ricordo della Shoah e delle deportazioni con il nostro impegno, oggi, contro il cancro dell’antisemitismo”.
Cenati ha poi sottolineato la volontà dell’Anpi di costruire, durante tutto il 2018, “iniziative le più ampie possibili, contro la deriva antisemita e razzista che ricordino l’ottantesimo anniversario dell’emanazione delle famigerate leggi antisemite da parte del regime fascista”.
Le pietre agli ebrei
Famiglia Boehm
Due pietre di inciampo sono dedicate alla famiglia Boehm, composta da: Boehm Michelangelo, di 76 anni e la moglie Margherita Luzzatto Boehm di 66 anni.
Michelangelo Boehm viene allontanato nel 1938 dal Politecnico di Milano con l’emanazione delle leggi antisemite. Entrambi furono arrestati a Tirano (SO) il 13 dicembre del 1943. Michelangelo fu ucciso all’arrivo ad Auschwitz il 6.2.1944. La moglie Margherita morì ad Auschwitz il 26.2.1944.
Famiglia De Benedetti Reinach
Quattro pietre d’inciampo sono dedicate alla famiglia De Benedetti Reinach, composta da quattro persone:
il nonno Ernesto Reinach di 88 anni (fonda a Milano la “Ernesto Reinach”, società commerciale che in seguito concentra la sua attività nei lubrificanti), il genero De Benedetti Ugo di 51 anni (avvocato molto noto a Torino), la moglie Etta De Benedetti Reinach di 39 anni, il figlio appena quindicenne Piero De Benedetti. I quattro membri della famiglia furono arrestati dai tedeschi nel novembre del 1943. Il nonno fu assassinato durante il trasporto il 7.12.1943. Gli altri tre familiari furono assassinati ad Auschwitz in data ignota.
Famiglia Piperno
Quattro pietre di inciampo verranno posate in ricordo della famiglia Piperno, composta da quattro persone:
il padre Odorico Piperno di 42 anni, la moglie Livia Sinigallia Piperno di 37 anni, i figli Rambaldo Piperno di 13 anni e Renzo Piperno di 11 anni. I quattro membri della famiglia furono arrestati a Tirano (SO) il 15 dicembre del 1943. Livia Piperno fu assassinata a Dachau il 30 dicembre 1944, Renzo Piperno fu assassinato ad Auschwitz il 6 febbraio 1944, Odorico Piperno e Rambaldo Piperno furono assassinati in luogo e data ignoti.
Famiglia Fano
Due pietre di inciampo sono dedicate alla famiglia Fano, composta da:
Cesare Fano, di 75 anni e la moglie Silvia Usigli Fano di 64 anni. Entrambi furono arrestati il 18 dicembre del 1943 e assassinati ad Auschwitz il 6 febbraio del 1944.
William Finzi
Il padre Carlo Finzi, era titolare della casa d’Alta Moda “Maison Finzi”con sede in via Manzoni. Di 43 anni, viene arrestato da italiani. Deceduto a Mauthausen il 7 febbario 1945, dopo l’evacuazione di Auschwitz.
Un’ultima notizia positiva viene dal comitato di cittadini di viale Abruzzi Piccinni, che l’anno scorso aveva deciso di ‘adottare’ le pietre di inciampo della zona, dopo l’episodio di vandalismo su una delle pietre posate qualche giorno prima. “Vista la vicinanza territoriale, abbiamo deciso che ci prenderemo cura delle nuove Pietre di Inciampo di via Stradella, di viale Lombardia e di viale Piceno”, commenta a Mosaico-Bet Magazine Fabiola Minoletti, presidente del Comitato Abruzzi Piccinini e vicepresidente del Coordinamento Comitati Milanesi.