Da sinistra Attilio Fontana e Giuseppe Sala

7 ottobre 2023-7 ottobre 2024. Le istituzioni politiche in sinagoga. Sala: “l’antisemitismo mascherato da antisionismo non può avere spazio nella nostra città»

Italia

di Ilaria Myr
«La mia presenza questa sera vuole testimoniare la vicinanza e ribadire la solidarietà alla comunità ebraica e al popolo israeliano. Tutta la comunità milanese si unisce nel chiedere l’immediato rilascio degli ostaggi, per cui dobbiamo impegnarci tutti per questo». Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala si è rivolto alla sala gremita della sinagoga centrale di Milano durante la cerimonia per l’anno dal massacro del 7 ottobre in Israele, dopo avere ringraziato la senatrice Liliana Segre, presente in sala, «la guida più importante che ha Milano in questo momento».

«Il 7 ottobre è stato il più grande pogrom dalla Shoah, e solo pensare che un evento può essere accostato a Shoah è terribile – ha continuato -.  Il 7 ottobre ci rammenta l’inutilità dei ‘mai più’. Non deve esserci alcuna ambiguità o distinguo, l’antisemitismo soprattutto se mascherato da antisionismo spesso di maniera non può avere spazio nella nostra comunità e città. Milano è una città di incontro, confronto, dialogo di convivialità di esperienze ed essere sindaco di tutti è molto faticoso, ma è il mio compito. E io oggi esprimo il mio più sentito pensiero alla comunità ebraica milanese e a tutte le altre che hanno visto crescere l’antisemitismo. Ed è compito della comunità internazionale sostenere le ragioni della pace in medio oriente».

Fontana: «State combattendo per la civiltà contro l’inciviltà»

Ha espresso la propria vicinanza alla comunità ebraica anche il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana. «Da sempre ho espresso la mia vicinanza solidarietà nei vostri confronti, è necessario essere dalla vostra parte. È incredibile pensare che ci siano ancora persone nelle mani di Hamas ed è fondamentale ricordarle, ma è anche doveroso ricordare l’orrore dei troppi eventi di antisemitismo. Voi state combattendo per la civiltà contro l’inciviltà».

Ministro Valditara: “Avete sofferto, non deve soffrire mai più”

È stato poi trasmesso un videomessaggio del Ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, impossibilitato a esserci in presenza. «Il 7 ottobre c’è stata una voluta strage di innocenti, ma un vero e proprio pogrom, si è ucciso e violentato straziato perché le vittime erano ebree. Ma in Italia c’è chi minimizza, giustifica, ed è lo stesso giustificazionismo che ispirò il nazismo. Il passato orrendo dell’antisemitismo non deve tornare. Avete sofferto, non deve soffrire mai più».

Guerini: “Israele ha il diritto di difendersi”

«Israele ha il diritto inalienabile di difendersi e resistere di chi lo vuole cancellare – ha dichiarato l’Onorevole Lorenzo Guerini, presidente del Copasir -. Ognuno di noi deve sostenere le ragioni della pace nel medio oriente. Il nostro impegno per una pace giusta e vera non può fermarsi, riaffermando che nessuna legittima critica può essere concesso di trasformarsi in antisemitismo che in Italia ed Europa consociamo».

La Russa: “C’è chi giustifica sentimenti antisionisti”

«Mi avvicino a voi in punta di piedi conscio che la mia provenienza politica può essere motivo di turbamento». Così il presidente del Senato Ignazio La Russa ha iniziato il suo intervento, nel quale ha ribadito la propria vicinanza alla comunità ebraica e a Israele. «Ho vissuto il dolore profondo della comunità ebraica dopo il 7 ottobre e l’ho fatto mio come devono fare tutti gli italiani che amano la verità e la giustizia – ha dichiarato -. L’antisemitismo a volte ritorna, e oggi è mascherato da antisionismo. E le immagini delle persone che strappavano i poster degli ostaggi il giorno dopo il 7 ottobre è un segnale di odio che prescindeva da qualsiasi reazione da Israele. C’è nell’aria una sorta di comprensione, di giustificazione, nei confronti degli attentati del 7 ottobre. Penso ai poliziotti rimasti feriti nei tafferugli. Feriti non da militanti di Hamas, ma da cittadini italiani, se così si possono definire, che si scontravano con le forze dell’ordine usando come scusa la Resistenza. La giustificazione è la resistenza all’occupazione dei territori, ed è cresciuta in scuole, università».

La Russa h poi parlato della soluzione “due popoli due Stati” così diffusa: «è giusta, ma sarà possibile solo quando dall’Iran e dai popoli arabi contro Israele si affermerà con chiarezza che viene meno la pretesa di cancellare lo stato di Israele. Fino ad allora si potrà tentare di dialogare, ma non si potrà pretendere una pace ingiusta, perché quando la pace è ingiusta è resa, e per Israele significherebbe sparire. Ma questo non capiterà mai».