“L’antisemitismo corre sul web” lo si dice in continuazione. Ma l’antisemitismo, a quanto pare, si manifesta anche nella vita “reale”, quella di tutti i giorni, e non solo in Francia, o in Ungheria, ma anche in Italia come testimonia il fatto accaduto pochi giorni fa in un bar di Piazza Tirana a Milano. Lo scorso 29 settembre un gruppo di 8-10 marocchini, seduti ai tavolini all’aperto di un bar dopo aver individuato Adam Atef e Maurizio Piha come “ebrei”, li hanno volgarmente offesi fino a minacciare un’aggressione fisica.
Uno del gruppo, ha riferito Adam Atef alla polizia del quartiere Lorenteggio, “alla vista del mio amico Maurizio, in lingua araba pronuncia frasi del tipo ‘Questo è ebreo, picchialo, picchialo…’”.
L’uomo parlava in arabo, ma Atef, di origine egiziana, i cui nonni erano ebrei, capiva perfettamente quel che stava dicendo. Ciononostante ha evitato di rispondere alla provocazione ed è entrato nel bar a prendere un caffè insieme all’amico Maurizio. All’uscita però la scena si è ripetuta, con maggior violenza e questa volta in italiano: “ebrei di m-… schifosi israeliani…”.
A nulla è servita la minaccia di Atef di chiamare le forze dell’ordine. “Ce ne freghiamo un c- della polizia, chiamate pure… chiamate pure” hanno risposto. Alcuni di loro hanno cominciato ad avvicinarsi “facendo intendere di volerci fare del male” ha raccontato ancora Atef alla polizia. “Va bene, va bene, ce ne andiamo, basta che tutto finisca qui” ha detto Atef lasciando il bar.
I gestori del locale, a quanto si legge nel verbale della denuncia, non sono intervenuti né hanno preso l’iniziativa di chiamare la polizia.