di Nathan Greppi
Negli ultimi anni, è sempre più aumentato l’interesse generale per i corsi dedicati alla lingua e alla cultura ebraica, sia israeliana che della diaspora. Per venire incontro a questa crescente richiesta, a novembre verrà inaugurato il nuovo Corso di Alta Formazione in Studi Ebraici della LIMEC – Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Milano, che ne ha presentato i contenuti in un incontro su Zoom, avvenuto giovedì 21 luglio.
Il corso, che durerà due anni al termine dei quali si ottiene un diploma post-laurea, è stato presentato da Andrea Bienati, direttore didattico della LIMEC, e dalla docente Elena Lea Bartolini, che faranno parte del corpo docenti assieme ad altri esperti, quali le traduttrici dall’ebraico Sara Ferrari e Raffaella Scardi e lo storico Claudio Vercelli.
Bienati ha spiegato che il corso è incentrato “sulla lingua, la cultura e la letteratura ebraica. Questo perché siamo mediatori linguistici e mediatori culturali, per cui abbiamo cercato di dare un senso alle tantissime proposte” che si trovano in giro. Lo scopo è saper coniugare la conoscenza linguistica dell’ebraico moderno con il sapersi immergere nella cultura ebraica contemporanea. Pertanto si imparerà anche il linguaggio colloquiale che si usa in Israele, come le varie espressioni gergali e di slang, nonché vari aspetti storici.
Secondo la Bartolini, anche se in Israele ce la si può cavare con l’inglese senza l’ebraico, “non è la stessa cosa conoscere il mondo ebraico attraverso la lingua ebraica e attraverso l’inglese. Sono due esperienze completamente diverse.” Dello stesso avviso il docente Roi Giladi, secondo il quale la cultura israeliana si può vivere appieno solo conoscendo l’ebraico.
Il corso si terrà prevalentemente online, ad eccezione di alcuni laboratori che avranno luogo dal vivo. L’obiettivo, citando le parole di Bienati, è “far respirare la vita”. Un aspetto che ha voluto sottolineare è che sul piano storico non si racconteranno solo le persecuzioni, perché così facendo “avrebbero vinto i persecutori.” Bisogna ricordare come episodi anche molto dolorosi sono parte di un percorso più grande del popolo ebraico, dove le difficoltà vengono anche superate.
La lingua ebraica verrà insegnata fin dalle basi, e ci saranno anche delle prove di conversazione. Il corso prevede un focus sulla Memoria della Shoah, con le differenze tra come viene trattata in Israele e nella diaspora, così come ci saranno corsi sulla musica e la letteratura israeliana e sulle differenze tra le istituzioni israeliane e quelle ebraiche diasporiche.
A settembre avverrà una nuova presentazione. Nel frattempo le iscrizioni sono già aperte, e chiuderanno il 31 ottobre. Il corso si attiverà al raggiungimento di una quota minima di 20 iscritti.