Ancora insulti alla Senatrice Liliana Segre. La reazione della Comunità e ANPI

Italia

di Redazione

“Mancava lei… 75190”. Così un consigliere comunale della Lega di Matteo Salvini, l’ex deputato Fabio Meroni, si è espresso su Facebook contro Liliana Segre, “rea” di essere intervenuta a favore delle vaccinazioni e contro l’uso strumentale  della Shoah fatto dai no-vax con ignobili pagliacciate. Il numero si riferisce al tatuaggio impressole dai nazisti al suo arrivo ad Auschwitz.

Il Presidente della Comunità Ebraica di Milano, Walker Meghnagi è immediatamente intervenuto con una dichiarazione in cui esprime la sua “profonda esecrazione  per l’ignobile attacco alla Senatrice Liliana Segre rivoltole da Fabio Meroni, capogruppo della Lega a Lissone in Brianza il quale ha indicato la senatrice tramite il suo numero di deportata ad Auschwitz. La spersonalizzazione degli ebrei durante la Shoah tramite la loro identificazione numerica è stata una specificità del regime nazifascista. Non è tollerabile che un soggetto investito di una carica pubblica possa utilizzare un simile vile espediente per chi ha patito sulla propria pelle l’orrore delle leggi razziali.
Non bastano le scuse, tra le fila delle nostre Istituzioni  democratiche è indegno che siedano persone senza nessun rispetto delle stesse, uno sfregio per la storia, del presente e della democrazia”. La dichiarazione del Presidente Meghnagi è stata ripresa anche dal quotidiano israeliano Israel HaYom, che ha dedicato alla vicenda un lungo articolo. 

Anche i consiglieri della Comunità della lista Milano ebraica si sono indignati: “‘Mancava lei… 75190’,  dove lei è la senatrice a vita Liliana Segre, marchiata con quel numero: questo il post apparso sulla pagina Facebook di Fabio Meroni, capogruppo della Lega a Lissone, in Brianza, consigliere provinciale ed ex deputato, dichiaratamente no vax. ‘Non mi è piaciuta l’uscita della senatrice Segre sui vaccini come unica via di uscita dalla pandemia – ha spiegato Meroni al Giorno -. Rispetto la sua storia e non ho mai avuto intenzione di offenderla, ma non condivido quello che ha detto su questo argomento. Non è un medico. Anche nel mondo scientifico c’è disaccordo. Ho usato quel numero perché se avessi scritto il nome della senatrice mi avrebbero bannato da Facebook, ho voluto evitarlo’, ha detto poi Meroni.
“Ignobile il post e ignobile la giustificazione avanzata da Meroni. – dice ancora Milano ebraica – Ancora una volta assistiamo a una strumentalizzazione della Shoah ormai troppo frequente in questo periodo da parte di personaggi del mondo no vax e no Green pass. Esprimiamo il nostro sdegno e la nostra solidarietà a Liliana Segre che solo pochi giorni fa ha affermato che l’unica risposta ai No Vax che accostano la Shoah alle leggi sul Green Pass è il silenzio. Ma forse il silenzio non basta più”.

Il neo Consigliere Comunale Daniele Nahum si è rivolto direttamente al segretario della Lega, Matteo Salvini: “Ci aspettiamo l’espulsione immediata di questo soggetto. Senza se e senza ma. Altrimenti dovremmo pensare che la Lega sdogani chi banalizza la Shoah”.

Solidarietà alla Senatrice Liliana Segre anche da Roberto Cenati,  Presidente Anpi Provinciale di Milano. “Esprimiamo profonda indignazione per l’ignobile attacco rivolto alla Senatrice Liliana Segre, instancabile testimone della Shoah e delle nefandezze del nazifascismo, da un consigliere comunale leghista no vax. Quanto accaduto è gravissimo. Addirittura il consigliere comunale non cita la Senatrice per nome, ma riferendosi al tatuaggio impresso dai nazisti ad Auschwitz sul braccio di Liliana. Ha usato lo stesso linguaggio con cui i nazisti annullavano la personalità di tutti coloro che venivano deportati nel campo di sterminio di Auschwitz per la sola colpa di essere nati. Tutto ciò è inaccettabile e vergognoso. Esprimiamo a Liliana Segre la nostra solidarietà e affettuosa vicinanza”.