di Paolo Castellano
Il 27 giugno, Fabrizio De Sanctis, presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, ha difeso l’intifada palestinese durante una manifestazione in piazza del Campidoglio a Roma, organizzata da varie associazioni pro-pal per protestare contro la possibile annessione d’Israele di alcune parti della Cisgiordania. De Sanctis ha addirittura tratteggiato Israele come uno stato liberticida e oppressore, difendendo i killer condannati alla detenzione nelle carceri israeliane. Le sue parole hanno indignato il mondo ebraico italiano e in particolar modo i rappresentanti della Comunità ebraica di Roma.
«Si ritirino gli insediamenti coloniali israeliani dalle terre palestinesi. Si ritirino gli insediamenti coloniali israeliani dalle terre palestinesi. Si liberino i prigionieri palestinesi, i leader dell’intifada che giacciono in carcere da quasi 20 anni. Si permetta il ritorno dei profughi palestinesi alla loro terra perché possano vivere in dignità e libertà», queste le parole di De Sanctis immortalate in un video sui social network. Come si nota dalle immagini, la posizione del rappresentante Anpi è stata applaudita dai sostenitori pro-pal – alcuni di loro indossavano la kefiah, simbolo della propaganda palestinese.
Come riporta Askanews, immediata la risposta della Comunità ebraica di Roma con le dichiarazioni del suo presidente Ruth Dureghello: «Mi aspetto che l’Anpi nazionale prenda nettamente le distanze allontanando il presidente di Roma, perché la memoria dei partigiani non può essere violata da chi difende dei criminali. Possiamo accettare di avere idee diverse, ma non che il rappresentante dell’Anpi nella capitale d’Italia possa invitare a liberare chi ha ucciso donne e bambini».
Sulla stessa posizione l’ex presidente della Comunità ebraica di Milano e parlamentare del Partito Democratico Emanuele Fiano che su Facebook ha condannato le frasi di De Sanctis, facendo appello a Carla Nespolo, presidente nazionale dell’Anpi: «Criticare le scelte del governo israeliano è del tutto legittimo. Ma l’idea di scarcerare dei criminali no. È altro. Significa voler individuare in Israele, sempre e comunque, la parte del male e della colpa. Un atteggiamento che per la mia modesta opinione, con lo spirito di libertà per cui sacrificarono la vita decine di migliaia di partigiani, magari fianco a fianco con i combattenti della Brigata Ebraica, non c’entra nulla».
Voci d’indignazione anche da parte dei partiti di destra. Andrea Orsini, parlamentare di Forza Italia, ha definito “intollerabili gli atteggiamenti dell’Anpi di Roma”, chiedendo le dimissioni e le scuse di De Sanctis. «Vogliamo ricordare al presidente Anpi Roma che uccidere civili inermi solo perché ebrei è un atto che va condannato e in alcun modo possibile giustificato. L’Anpi nazionale prenda le distanze da chi incita all’odio e alla violenza», ha sottolineato il senatore sulla propria pagina Facebook.