Biciclette e nastri gialli: Milano si unisce al “Ride to Bring Them Home Now” per chiedere la liberazione degli ostaggi israeliani

Italia

di Pietro Baragiola
Domenica 14 gennaio decine di ciclisti si sono riuniti a Milano alle 11 del mattino in Via Washington per dare il via al “Ride to Bring Them Home Now”, l’evento ciclistico lanciato nelle principali città del mondo per sostenere gli ostaggi israeliani che 100 giorni fa, il 7 ottobre 2023, sono stati catturati dai terroristi di Hamas.

Segno distintivo dei partecipanti è stato il nastro giallo (simbolo internazionale di solidarietà verso gli ostaggi) che ciascuno ha legato al manubrio della propria bicicletta, utilizzando stoffe, fazzoletti o sciarpe portate da casa. Per rendere ancora più evidente l’iniziativa tra le strade del capoluogo lombardo, i membri dell’organizzazione SIBEC hanno distribuito magliette gialle a tutti i sostenitori dell’evento.

Il percorso ha attraversato Piazza Piemonte, Corso Vercelli, Via Mario Pagano e Corso Sempione, passando anche davanti alla sede della Croce Rossa in segno di protesta contro gli aiuti mancati da parte dell’associazione.

Alle 11.45 i ciclisti si sono poi uniti agli altri manifestanti davanti al Castello Sforzesco, dove molti hanno voluto esprimere la propria opinione sulla crisi degli ostaggi, mentre l’urlo “Bring them Home” riecheggiava tra la folla.

“Gli ostaggi sono abusati, violentati e costretti in condizioni indicibili” ha affermato al megafono Franco Modigliani, organizzatore della manifestazione. “La Croce Rossa non va a visitarli, i media danno delle versioni distorte e non spiegano cosa sta succedendo. Non c’è nessuno: né le associazioni femministe né le ONG. Ci siamo solo noi ed oggi, con questa pedalata, dobbiamo ricordare al mondo i nostri 133 fratelli ancora nelle mani di questa bada di terroristi.”

Attraverso il suo appello accorato, Modigliani ha voluto soffermarsi su tutti gli ostaggi malati o feriti che richiedono cure costanti e che non vengono assistiti da quando sono stati rinchiusi nei tunnel di Gaza.

Tra questi c’è anche Yoram Metzger, l’80enne israeliano malato di diabete, che  è stato catturato insieme alla moglie dal Kibbutz Nir Oz la mattina del 7 ottobre. Il volto di Metzger è oggi ritratto su uno dei manifesti portati al collo durante l’evento da Yoram Ortona, ex consigliere della comunità ebraica di Milano.

“Gli ostaggi come Metzger vivono da 100 giorni chiusi al buio, senza cognizione del tempo, del giorno e della notte. Sono stati isolati dal mondo nelle mani di criminali assassini e ancora oggi non sanno se i loro cari sono stati ammazzati o se sono ancora in vita” ha dichiarato Ortona. Per sottolineare le tremende condizioni di vita dei rapiti, l’ex consigliere ha raccontato di come, nella piazza centrale di Tel Aviv (oggi ribattezzata “Piazza degli ostaggi”), sia stato costruito un tunnel per mostrare le condizioni disumane in cui vivono gli israeliani trattenuti a Gaza.

“Sono contento che oggi siano presenti così tante persone ma l’intera città di Milano avrebbe dovuto partecipare nell’opporsi ai 100 giorni di prigionia di queste povere anime” ha affermato Ortona, sconvolto dalla situazione. “Una capitale europea della cultura la cui amministrazione non ha nemmeno il coraggio o la dignità di scendere in piazza per la liberazione di 133 persone inermi secondo voi è una città civile che ha amore per la cultura stessa? Per la vita?”

Ortona ha appena trascorso 30 giorni in Israele dove, insieme ad altri volontari provenienti dai paesi di tutto il mondo, si è occupato di preparare gli ortaggi per cucinare i pasti dei soldati. “È stata un’iniziativa che mi ha dato forza e coraggio in mezzo al terrore delle sirene di Tel Aviv. Dobbiamo tutti metterci in gioco per portare il nostro sostegno in questa lotta al terrorismo. Basta con le ipocrisie e le compiacenze.”

“Ride to Bring Them Home Now” è stata organizzata dal team israeliano di ciclismo professionistico Israel-Premier Tech, insieme a The Hostage and Missing Families Forum e alla Federazione Ciclistica Israeliana. L’iniziativa è promossa del campione di ciclismo anglo-keniota Chris Froome, quattro volte vincitore del Tour de France.