di Stefania Ilaria Milani
BOLOGNA – Dallo scorso 27 gennaio, in occasione del settantesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, è stato finalmente pubblicato il bando internazionale di progettazione per la realizzazione del Memoriale della Shoah.
Rivolto ad artisti di tutto il mondo e promosso dalla Comunità Ebraica di Bologna e dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane con il prezioso sostegno economico della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, il concorso si pone l’obiettivo di costruire un posto che possa mantenere la consapevolezza dell’Olocausto. Si sviluppa in due fasi, a partecipazione aperta: nella prima è prevista una preselezione attraverso la presentazione, sulla piattaforma internet dell’Ordine degli Architetti della provincia di Bologna, di elaborati anonimi in lingua inglese che illustrino il concept design dell’opera (la scadenza per la consegna è fissata entro il 7 aprile 2015 e la commissione giudicatrice ne vaglierà solo tre); nella seconda, tra le prove ammesse, verrà poi scelto il progetto vincitore.
«Nei campi trovarono la morte oltre 6 milioni di ebrei, 3.300.000 prigionieri di guerra sovietici, 1 milione di oppositori politici, 500.000 zingari Rom, circa 9.000 omosessuali, 2.250 testimoni di Geova oltre a 270.000 morti tra disabili fisici e psichici – si legge nel comunicato stampa dell’Ordine degli Architetti della città petroniana -. Questa triste pagina della storia mondiale deve aiutarci a creare per i nostri figli un futuro che sappia ricollegarsi al passato e al presente, in cui sia valorizzata la diversità. Con tali presupposti siamo chiamati a nuove politiche culturali, in Italia e in Europa».
Il monumento verrà accolto dalla piazza nata grazie alla riqualificazione dei dintorni dell’imminente stazione ferroviaria Alta Velocità, ovvero il crocevia all’angolo tra via Carracci e il ponte di via Matteotti che di fatto congiunge il centro storico all’abitato novecentesco.
Insieme al Binario 21 di Milano, il Museo Nazionale dell’Ebraismo a Ferrara e il Museo della Shoah a Roma, «il Memoriale di Bologna si tradurrà in una struttura in grado di coinvolgere la cittadinanza, – spiega la nota ufficiale dell’Amministrazione Comunale – invitandola ad entrare in un percorso che vada dal dramma storico dello sterminio alla contemplazione della bellezza nel paesaggio urbano: dalla violenza e dalla morte alla vita. Dovrà riuscire a “fermare il passante” in uno spazio che immaginiamo monumentale in tutta la sua ampiezza ed estensione. Un luogo suggestivo, in cui la Storia, richiamata alla Memoria, diventi un messaggio rivolto a tutta l’Umanità. Nel tempo in cui i testimoni diretti scompaiono è compito della società custodire la Memoria: la vita continua e i nostri figli saranno la garanzia del ricordo».
Alla presentazione del piano di lavoro l’architetto Daniele De Paz, presidente della Comunità Ebraica, ha dichiarato: «Il monumento rifletterà un pensiero di Yosef Hayim Yerushalmi, che individua nel senso della Storia e nella Memoria una componente essenziale del concetto ebraico di vita. Allora far vivere la Memoria significa non perdere la propria identità. Quindi esso sarà un luogo in cui ognuno possa identificarsi, un luogo per i popoli. Mi piacerebbe che a chi vi si avvicinerà sorgano un sacco di domande, e che ognuno trovi la sua risposta».
Così, invece, il Sindaco Virginio Merola: «È importante che questo evento accada nel nostro presente, alla luce degli atti di violenza terroristica che sono stati compiuti a Parigi per la ripresa prepotente di antisemitismo e per la volontà di seminare odio che trova riscontro in diversi Paesi. Le città, in particolare, sono chiamate a fare la loro parte perché la diversità sia un valore: le città sono vitali e aperte quando riescono a fare della ricchezza della differenza il loro punto di forza e la loro prospettiva per il domani».
I giudizi della commissione (nella quale spicca il nome dell’architetto Peter Eisenman, che nel 1997 ideò il Memoriale di Berlino) si chiuderanno il 12 giugno 2015 con l’invito sia di premiati sia di menzionati a partecipare alla cerimonia di lancio in Salaborsa, durante la Giornata della Cultura Ebraica (settembre 2015).
L’inaugurazione è attesa per il 27 gennaio 2016.
Cliccando qui potrete vedere la video-paronamica della zona adibita al progetto.