di Nathan Greppi
Nel corso delle proteste scoppiate in seguito alla morte avvenuta a Milano di Ramy Elgaml, un gruppo di manifestanti ha vandalizzato la Sinagoga di Bologna. Su un muro, è stato fatto ad esempio un graffito con scritto “Giustizia per Gaza”. Mentre davanti al numero civico della comunità ebraica locale, sono state scagliate bombe carta, razzi e mattoni.
A parte la comunità ebraica, nel corso delle proteste nel capoluogo emiliano sono stati feriti dieci agenti di polizia, mentre diversi manifestanti si sono resi protagonisti di atti di vandalismo, oltre a lanci di bottiglie e fumogeni.
Immediate le reazioni di condanna da parte delle istituzioni: Il Sindaco di Bologna Matteo Lepore ha condannato l’accaduto, definendolo “un fatto di enorme gravità, non una manifestazione politica ma devastazione”. E il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha espresso “solidarietà alla comunità ebraica”.
Anche le istituzioni ebraiche hanno condannato le violenze: il Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun, ha definito il vandalismo contro la sinagoga un “episodio gravissimo, che non può essere derubricato a semplice minaccia e che si inserisce in un contesto di antisemitismo crescente che ci preoccupa”. Discorso simile per l’UGEI (Unione Giovani Ebrei d’Italia), che in un comunicato ha scritto: “È inaccettabile che, ancora oggi, i luoghi di culto ebraici siano bersaglio di violenza e odio. Questo episodio non è un caso isolato, ma l’ennesimo segnale allarmante di un antisemitismo in crescita nel nostro Paese, che non può essere ignorato né sottovalutato”.
Il presidente della comunità, Daniele De Paz, spiega a Mosaico che “questo episodio si inserisce in un contesto non certo sereno. In città c’è un clima piuttosto acceso sulle dinamiche del conflitto in Medio Oriente. Il fatto che oggi sui muri della comunità compaiano scritte di un certo tipo, definisce una volontà da parte dei manifestanti di passare nella via della comunità ebraica con un intento chiarissimo. Non passavano di lì per caso”.
Aggiunge che nell’ultimo periodo “vi è una relazione problematica tra la comunità ebraica e l’amministrazione comunale, che ha fatto di Bologna l’unica città in Italia che espone dalla finestra del municipio la bandiera palestinese. E questo nonostante i rapporti tra la comunità e il comune siano sempre stati ottimi”.
Questa non è la prima volta che, dopo il 7 ottobre, la Comunità Ebraica di Bologna viene presa di mira da atti vandalici: già nel novembre 2023, dal muro del Memoriale della Shoah di Bologna erano stati strappati i manifesti degli ostaggi israeliani.
(Foto: Tgr Emilia-Romagna)