Inattese ma gradite sono giunte questa mattina le scuse di Giovanni Ceccaroni, il giovane romano di Futuro e Liberta che nei giorni scorsi ha pubblicato sul suo profilo facebook frasi che definivano gli ebrei “una potente lobby” contraria agli interessi del paese. Le parole di Ceccaroni erano state ulteriormente rafforzate da quelle di Fabio Granata (nella foto qui a destra), coordinatore della segreteria nazionale di FLI – “che la “lobby ebraica sia la più influente del pianeta è un dato oggettivo”.
Ieri, i comunicati di Davide Romano, portavoce del Tempio Beth Shlomo, e di Daniele Nahum, vicepresidente della Comunità di Milano, sulle parole espresse dai due esponenti di FLI – offensive e inaccetttabili, hanno detto entrambi, da parte di rappresentanti di un partito che pretende di appartenere alla destra europea liberale.
Giovanni Ceccaroni per primo questa mattina ha telefonato alla redazione di Mosaico cercando di spiegare il contesto di quelle frasi su facebook e scusandosi per aver utilizzato parole di cui, ha ammesso, non conosceva nemmeno il significato e tanto meno la valenza. Insomma, ci pare di capire, un utilizzo del tutto a sproposito di frasi fatte, orecchiate qua e là, e ripetute senza pensare, nella foga di una discussione fra “amici” di facebook. Questo è quanto.
Sia come sia, le scuse, verbali e scritte, sono state ben accette, anche da Daniele Nahum col quale Ceccaroni ha parlato poi personalmente e anzi trovando proprio in Nahum, ha detto, un interlocutore disponibile ad ascoltarlo: “mi ha fatto capire di aver sbagliato, mi ha compreso e sono contento di averlo conosciuto”.
Spiegazioni e scuse certamente non possono giustificare certe affermazioni – nè quelle del giovane Ceccaroni, tantomeno quelle del ben più consapevole Granata. Tuttavia, almeno di un fatto bisogna dar conto in tutta questa vicenda: c’è ancora qualcuno che ha il coraggio di riconoscere pubblicamente i propri errori e di scusarsi. Merce rara di questi tempi; perciò, malgrado tutto, apprezziamo il gesto.
Le parole che Giovanni Ceccaroni ha inviato a Mosaico e a Daniele Nahum ci appaiono quanto meno sincere – “Chiedo pubblicamente scusa alla Comunità Ebraica per aver usato più volte impropriamente il termine “lobby ebraica” nei miei post, ignorando il significato e il ruolo che questo termine ha avuto per la memoria storica di chi ha visto morire i propri cari”. “Questa esperienza – ha concluso – mi ha insegnato qualcosa”.
Un pò meno ‘dal profondo’ ci sembra arrivare invece il messaggio pubblicato – su facebook – da Fabio Granata. Le sue parole ci suonano più vicine ad un atto dovuto (e piuttosto maldestro) che a quell’ “abiura” che si sarebbe atteso Nahum “da un deputato che fa della sua vicinanza al Presidente della Camera, un vanto”. Granata nel suo messaggio parla infatti di “strumentalizzazione fatta da altri sulle mie parole”: “Il mio riferimento alle lobby – spiega – era relativo alla capacita’ di coesione e di strategia comune e il riferimento religioso, inopportuno, e’ stato interpretato in termini assolutamente lontani dalle mie convinzioni. Spero con questo di essermi spiegato in termini definitivi e di essermi scusato con le sensibilità offese da quello che comunque resta un gigantesco equivoco delle mie convinzioni di sempre”.