Sulla preghiera per gli ebrei.
In relazione al nuovo testo liturgico emanato da Papa Benedetto XVI per la liturgia del Venerdì Santo, allespressione del vecchio rito (accecamento degli ebrei) se ne sostituisce unaltra (che Dio li illumini) concettualmente equivalente, per cui risulta che gli ebrei sono comunque accecati in tema di verità, seppur il tutto venga espresso in maniera solo apparentemente meno forte.
Ciò premesso, il fatto più grave è che viene introdotto, nel medesimo contesto, un invito ai fedeli a pregare affinché gli ebrei finalmente riconoscano Gesù Cristo Salvatore.
Per quanto il Papa, per quello che concerne la sua Chiesa e i suoi fedeli, sia libero di pronunciarsi come meglio ritiene, ladozione di tale formula liturgica è comunque in netta e pericolosa contraddizione con almeno quarantanni di dialogo ebraico-cattolico, spesso difficile e sofferto, che sembrerebbe così non aver sortito alcun concreto risultato.
Da parte ebraica, questa decisione del Papa è avvertita come una sconfitta dei presupposti stessi del Dialogo, perché si legittima, adesso anche nella trasposizione della prassi liturgica, unidea di dialogo finalizzato, in realtà, alla conversione degli ebrei al Cattolicesimo, cosa che è ovviamente per noi inaccettabile.
In relazione, pertanto, alla prosecuzione del dialogo con i Cattolici, si impone quantomeno una pausa di riflessione che consenta di comprendere appieno gli effettivi intendimenti della Chiesa Cattolica circa il Dialogo stesso.
N.B.
Si precisa che il presente Comunicato concerne esclusivamente il dialogo ebraico-cattolico e non il dialogo ebraico-cristiano in genere, non esaurendosi il Cristianesimo unicamente nella confessione Cattolico-Romana.