Ignobili e vergognose: possono essere definiti solo così le contestazioni alla Brigata Ebraica da parte di gruppi filo-palestinesi, che hanno caratterizzato le manifestazioni del 25 aprile a Milano e Roma. Un ritornello che, purtroppo, si ripete ormai da anni e che inquina lo spirito di libertà e la memoria di questo importante appuntamento.
A Milano, in Piazza San Babila, il corteo della Brigata Ebraica è stato accolto dalle urla “fascisti, fascisti” e “Palestina libera” di associazioni anti-sioniste per la liberazione della Palestina. Necessario l’intervento della Digos, che ha evitato che si creassera scontri. Tutto alla fine si è concluso senza incidenti ed i gruppi vicini alla brigata ebraica si sono allontanati fra un coro di “assassini assassini”.
Molto simile è quanto è successo a Roma. Come ha spiegato ai giornali il portavoce della comunità ebraica di Roma, Fabio Perugia, “alle 9.15 dalla metro Colosseo sono spuntati una cinquantina di ragazzi con le bandiere palestinesi e hanno iniziato ad aggredirci verbalmente. Fortunatamente le forze dell’ordine hanno impedito che i due gruppi venissero a contatto”. “Successivamente, dopo la partenza del corteo, una decina di ragazzi che stavano raggiungendo il gruppo della Brigata Ebraica sono stati aggrediti fisicamente da quelli con le bandiere palestinesi – prosegue Perugia – le forze dell’ordine sono intervenute per sedare gli animi e il corteo è poi ripartito”.
In riferimento a questi fatti, il presidente della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi commenta in una nota: «Noi ebrei italiani ci sentiamo parte della storia della Liberazione italiana che viene celebrata ogni 25 aprile, e nessuno si può permettere di escluderci. Noi facciamo parte della storia d’Italia e continueremo a farne parte, nonostante insulti e minacce come quelle a cui abbiamo assistito alla manifestazione. La Brigata Ebraica ha lottato per la Liberazione dell’Italia: si trattava di giovani soldati ebrei dell’esercito alleato che venivano da tutto il mondo. Tra loro c’erano anche molti giovani pionieri venuti da Israele, giovani soldati che hanno pagato un prezzo di sangue per questa guerra combattuta sul suolo italiano. Consiglierei ai manifestanti in questione di munirsi di libri di storia prima di lanciare insulti e minacce. E poi che cosa c’entrano le bandiere palestinesi a una manifestazione del 25 aprile? Che cosa c’entrano loro con la memoria della Seconda Guerra Mondiale?».